Bentornati ad una nuova recensione di This Is Us!
Comincio con il dire che, al contrario degli episodi presentati fino ad ora, questo mi ha un po’ deluso.
Mi spiego: hanno cominciato a metterci troppa, troppa, ma decisamente troppa sdolcinatezza, discorsi senza senso (vedi Kate) e cose assurde (vedi il ritorno del Nanny), ma andiamo con ordine.
In questo episodio si parla di sfide, partendo da Jack, fino ad arrivare ai tre fratelli.
Ci viene raccontato come Jack ha affrontato la prima volta il suo problema con l’achol e di come poi lo affronterà la seconda volta.
E vorrei cominciare proprio da Jack!
Cavolo ragazzi, che uomo!
Per amore di sua moglie, la prima volta, riesce a smettere di bere senza gruppi di supporto, ma andando a tirare pugni ad un sacco. Ha così a cuore la sua famiglia che scatta non appena sua moglie gli dice di smettere. Per non parlare della seconda volta. La seconda volta è talmente uomo che riesce a dirlo ai figli, riesce ad aprirsi e a chiedere scusa. Il momento che mi ha toccato di più durante tutto l’episodio è stato proprio il discorso con Kate adolescente.
Cavolo, ho quasi pianto. Credetemi!
Penso che il vero traino di tutta la serie sia lui. Sì okay tutti gli altri, ma scommetto che sarà straziante quando ci faranno vedere come Jack sia morto. Prevedo lacrime a non finire.
Le altre sfide che ci vengono mostrate sono quella di Kevin, richiamato per il 100° episodio del “Nanny”, quella di Kate, che deve superare il complesso di inferiorità nei confronti della madre, che (a parer mio) si è procurata da sola, e quella di Randall che deve decidersi ad adottare un adolescente con problemi.
- Kevin deve ringraziare il cielo per Sophie.
All’inizio proprio non capivo come fosse venuto in mente agli sceneggiatori di ritirare fuori questa cosa del Nanny. Kevin aveva cominciato a progredire, a crescere sia come persona che come artista e boom, catapultato a fare il Nanny di nuovo ed ad umiliarsi. Poi ho realizzato che si trattava di una sfida bella tosta, e recitando la scena in pannolone ha dato prova di essere maturato veramente, non è più il demente pieno di sé di un anno fa, anzi è cresciuto e credo che la meravigliosa donna che è al suo fianco da tutta la vita, ne sia la dimostrazione. - Kate deve ringraziare il cielo per Tobe.
Kate è quella che mi è piaciuta di meno in questo secondo episodio di stagione. Essì perché a 37 anni suonati, non puoi ancora incolpare tua madre per averti fatta sentire una nullità quando quella povera cristiana ti ha sempre incoraggiato a coltivare il tuo talento. Certo è una rompiscatole che da una parte ti fa i complimenti e dall’altra ti dice quello che ancora puoi migliorare, ma è quello che fatto tutti i genitori. Deal with it. Tra l’altro i complessi da piccola se li faceva da sola. Quindi tutto il discorso di accuse che c’è alla fine dell’esibizione, se lo poteva risparmiare completamente. Così come i ti voglio bene. Cioè, dolcezza sì, emozione sì, ma fino ad un certo punto. Ed è proprio tutta questa dolcezza, che ha praticamente spinto tutto l’episodio, ad avermi fatto storcere il naso. L’unica cosa di cui sono contenta è che finalmente, a 37 anni suonati, Kate abbia fatto il passo e cominciato a fare quello che veramente ama fare. - Randall deve ringraziare il cielo per Beth e pure un po’ per Kevin.
Per citare un personaggio di una serie tv di cui sto facendo il rewatch in questi giorni: Randall, don’t freek out!
A 37 anni suonati, ha ancora il terrore di buttarsi in qualche cosa che teme di non riuscire a gestire. Certo adottare un adolescente con problemi sociali, che magari ha subito abusi o che fa uso di sostanze stupefacenti, può far paura a chiunque, ma te esageri caro mio. Fortuna vuole che hai una moglie badass che riesce a darti il sostegno che ti serve, e sei ancora più fortunato se tuo fratello, che da piccolo non sopportavi, ti dà una mano non solo a chiederle di uscire per la prima volta, ma anche a convincerla che la tua più grande sfida è quella di affrontare cose che sai di non poter controllare. Ammettiamolo, la sfida più grande di Randall è quella di riuscire ad affrontare cose che lui sa di non poter controllare. A 37 anni, Randall riesce ad affrontare le sue paure e buttarsi, per la seconda volta, in un qualcosa al di là del suo controllo. Bravo guaglione.
Menzione d’onore per Tobe.
Perché lui è stato, è e sarà sempre del Team Kate, non importa cosa, come e quando.
BRAVO TOBEEEEEE! STANDING OVATION PER TE!
In conclusione, i momenti Jack/Kate li ho amati, i momenti sdolcinati degli altri personaggi durante l’episodio un po’ meno.
In attesa del prossimo episodio e della prossima recensione made by Serial Crush, vi invito a passare dai nostri amici di This Is Us – Italia.