True Blood – Recensione 7×04 – Death Is Not The End

Ci sono voluti quattro episodi, ma alla fine ce l’abbiamo fatta!
Finalmente un episodio degno del nome dello show, un episodio alla True Blood!
Se la scorsa settimana ero rimasta così amareggiata dall’episodio tanto da non riuscire a scrivere una recensione positiva per colpa della noia e della delusione, questa settimana invece ho aperto la pagina di Word non appena sono apparsi i credits finali sullo schermo del mio computer!
Sì, perché sono felicissima di poter scrivere di cinquanta minuti che mi hanno fatto quasi dimenticare il bruttissimo inizio di stagione, di cinquanta minuti che mi hanno ridato l’anima di questo show che tanto amo e che mi ha tenuto compagnia per molte estati, rendendo sopportabile la magra telefilmica che affligge il periodo estivo.
Ho amato. Davvero. Ho amato così tanto che credo proprio sia un bene procedere step by step per non perdermi in fangirlizzamenti e in scleri vari!

Ho apprezzato moltissimo la scelta degli autori di far aprire l’episodio con le telefonate da parte di Sookie e di Jason ai familiari delle vittime rimaste uccise durante gli scontri avvenuti durante la notte.
Come era giusto che fosse, Sookie informa il padre di Alcide della morte del figlio, mentre a Jason spetta il compito di chiamare Hoyt, emigrato da un paio di stagioni in Alaska.
Se da un lato la telefonata della nostra fatina è stata molto formale e composta, priva di qualsivoglia dramma, dall’altro abbiamo invece Jason e il suo sentirsi responsabile di aver provocato a un Hoyt, con i ricordi cancellati di quello che erano stati e di quello che avevano passato un altro dolore, che va ad aggiungersi al suo allontanamento da Bon Temps a causa del suo cuore infranto.
I problemi però non sono ancora finiti: ci sono ancora Arlene e Nicole, la fidanzata incinta di Sam, prigioniere dei vampiri infetti e l’unica chance che resta alla nostra Scooby Gang è quella di far rivivere il trauma di quanto ha passato ad Holly, l’unica del gruppo che è riuscita a fuggire e a mettersi in salvo.
Non avendo fatto niente da inizio stagione, Sookie decide quindi di rendersi utile, utilizzando i suoi poteri per scoprire dove si trova il nascondiglio dei vampiri.
Fortuna per loro che Bon Temps è davvero piccola perché il gruppetto si nasconde proprio al Fangtasia, ma se vogliono riuscire nei loro intenti avranno per forza bisogno di quanto più aiuto possibile. Chiamare a raccolta tutti i vampiri di cui si possono fidare e che non hanno contratto la malattia si rivela quindi essere la seconda mossa da fare per mettere in moto il piano.

tumblr_n8q0wyXiYj1qcjmsdo2_250E qui entra in scena la nostra Jessica con la sua ferita da proiettile alla spalla che ancora non guarisce e la tiene K.O. Onestamente, a fine scorso episodio, mi ero proprio impanicata nel vedere che la ferita non guariva e ritrovarla poi in questa 7×05 ancora in quelle condizioni, mi ha fatto davvero pensare al peggio, del tipo che il proiettile sparatole dalla signora Fortenberry fosse infetto del virus che semina morte e distruzione dai vampiri. Ero sul piede di guerra, pronta a saltare sul primo aereo diretto verso l’America e con il mio lanciafiamme come bagaglio per andare a dar fuoco agli studi della HBO gridando DRACARYS per la coerenza, quando poi vien fuori che la bella vampira in realtà era digiuna da parecchio tempo; un digiuno autoimposto dal momento che i sensi di colpa per ciò che ha fatto alle figlie di Andy è ancora lì, forte e presente che la divora da dentro.
James, non riuscendo a smuoverla dalla sua cocciutaggine, pensa bene di chiedere aiuto a Bill che per la seconda volta in questa stagione prova a fare qualcosa di utile. Risvegliatosi dallo stato di catalessi e noia nel quale è solito cadere se non è occupato a fare il “Re della Louisiana” o a diventare il “Dio dei Vampiri” o a scrivere un noiosissimo libro, Bill prova a convincere la sua progenie iniziando una terapia psicologica per capire le ragioni del suo comportamento deviante.
Bill, ci hai provato. Apprezzo l’impegno e ti auguro tutto il bene, ma spero proprio che non ti venga MAI in mente di scrivere un trattato di psicologia perché devi arrotondare la mesata e le vendite del tuo primo boring libro non ti permettono di arrivare a fine mese!

Fatto sta che a far rinsavire Jessica ci pensa Sookie che, tirati fuori FINALMENTE gli attributi, fa come si farebbe nelle migliori terapie d’urto: le sbatte in faccia la nuda e crudele verità facendole ritornare il senno, la voglia di lottare per sopravvivere…e anche l’appetito!

E Lafayette le offre gentilmente il polso per farla pranzare! Mi dispiace per il personaggio di Lafayette che mi dà l’impressione di non essere riuscito ancora a trovare il suo posto, una sua storyline. Mi aspetto e mi auguro che arrivi presto una svolta per lui, un qualcosa che lo faccia ritornare ad essere sì un personaggio di contorno rispetto a quelli che sono i veri protagonisti, ma non per questo meno interessante. Ripeto, mi dispiace perché è un personaggio che ha grandi potenzialità, come abbiamo potuto constatare in passato e vederlo così, usato a mo’ di jolly o tappabuchi quando serve o qua o là è una cosa che mi fa storcere parecchio il naso.

Lasciando in sospeso per un momento le vicende a Bon Temps, concentriamoci adesso sul ritorno in gioco del personaggio più amato di True Blood: Mr Eric Fuckin’ Northman.
In volo con la sua fedele Pam alla ricerca di Sarah Newlin che potrebbe essere in possesso della cura o whatever basta che guarisce e mi ritorna come nuovo per l’epatite V, Eric decide di cambiare rotta e di dirigersi verso Shreveport piuttosto che Baton Rouge, luogo da dove iniziare le ricerche per rintracciare Sarah.
Il motivo di tale decisione è molto semplice: Willa. Eric è consapevole che potrebbe anche non farcela, che tutto quello che stanno facendo lui e Pam potrebbe rivelarsi un grandissimo buco nell’acqua; è per questo che non vuole rimpianti, che non vuole morire sapendo di aver abbandonato la sua neonata progenie senza averle insegnato come fare per sopravvivere. Ed ecco che alla lunga lista di motivi per cui amo profondamente e perdutamente Eric Northman si aggiunge il suo senso del dovere, di responsabilità e il forte affetto che nutre nei confronti dei vampiri che ha creato e che considera una famiglia a tutti gli effetti. Sì, lo ammetto. Mi è scesa la lacrima.

Dire che ho amato i flashback è riduttivo. Il primo è stato assolutamente favoloso e geniale, mi ha riportato indietro nel tempo, quando True Blood sapeva regalarti delle scene di puro e genuino umorismo, di quelle che non puoi non liberare una sana e grassa risata, perché True Blood è anche questo. È un perfetto connubio di umorismo a tinte dark, al quale si mescola una buona dose di splatter e del sano sesso perché non guasta mai e perché EHI siamo sempre sulla HBO!
Scoprire che alle origini il Fangtasia non era altro che uno scalcinato Blockbuster che però poteva avere l’ardire di vantare uno spazioso seminterrato con un’ampia collezione di porno mi ha stesa. E a rendere ancora più memorabile la scena ci hanno pensato le espressioni da WHAT.THE.FUCK. di Eric e Pam, rendendo l’insieme come la cosa più esilarante e spassosa mai vista in True Blood.

Se il primo flashback è stato spassoso, il secondo ha raddoppiato le risate. Che Ginger fosse un personaggio pittoresco e assolutamente fulminato già lo sapevamo, ma che prima di iniziare a lavorare per Eric e Pam fosse una fan sfegatata di film horror a tema vampiresco non lo avrei mai immaginato!
Fantastica, impagabile e assolutamente comprensibile la reazione di Ginger davanti ad Eric Northman con il capello cotonato alla Elvis Presley che le si avvicina in slow motion per presentarsi e farle il baciamano!10489652_10204421031589818_8229607945711825840_n
L’ho sempre stimata, un po’ perché ho sempre voluto anche io lanciare urli potenti come i suoi senza gracchiare, un po’ perché così svampita e fumata è riuscita a sopravvivere dignitosamente al fianco di due vampiri e un po’ perché ha sempre avuto buon gusto in fatto di uomini! Non la possiamo di certo biasimare se si è trasformata in gelatina e stava lì lì per svenire a quattro di spade sul pavimento dopo l’Enchanté del bel vichingo! #GingerVocedelFandom #GingerUnaDiNoi
Se infine pensavamo che Ginger fosse solo una pazza squilibrata appena uscita dal videoclip di una della ultime canzoni di Marylin Manson (e la cosa non la si può di certo negare!) ci sbagliavamo un po’! Scopriamo infatti, grazie all’ultimo flashback, che l’idea di rendere quel bugigattolo del video store un locale a luci rosse, con tanto di pali da lap dance, piano bar e angolo del trono del nostro Vichingo era nata nientepopodimeno che dalla mente della nostra urlatrice di professione durante uno dei suoi momenti di lucidità mentale! Pam ha saputo cogliere l’occasione, sfruttando la brillante visione a suo vantaggio facendola sembrare una sua idea, giusto per avere ancora di più la benevolenza e l’affetto del suo maker.
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Significativo e strappalacrime il brevissimo scambio di battute tra i due vampiri a chiusura dei flashback, un dialogo breve ma intensissimo che sottolinea ancora una volta il loro profondo legame di amore. Un amore che è diverso da quello legato all’innamoramento, ma che è al tempo stesso più forte e più solido di una semplice e comune amicizia che può nascere solo da un sentimento di fedeltà e fiducia reciproche. Non mi stancherò mai di dire che il loro rapporto è quanto di più bello ci abbia regatato True Blood in questi sette anni.

Arrivati a questo punto, le strade della Scooby Gang e quelle di Eric e Pam arrivano a incrociarsi, regalando ai telespettatori ciò che si attendeva da inizio stagione, se non addirittura dalla scorsa: il confronto o la reunion, se così vogliamo chiamarla, tra il Vichingo e Sookie.

Una reunion che mi ha reso bipolare, ve lo confesso. Ne avevamo bisogno, ne avevano bisogno, e l’ho trovata bellissima.
Quando parlo di Eric e della sua storia d’amore con la nostra Winx, parlare di Sookie mi ha reso sempre bipolare. Ce l’ho con lei perché lo ha friendzonato nel modo più squallido che ci poteva essere, perché non si è mai chiesta dove fosse finito per tutto quel tempo e perché non se lo merita. Ma poi li ho visti insieme e abbracciati e lì mi è partita la ship, mi è ritornato l’amore immenso che ho provato per questi due fin dal loro primo incontro al Fangtasia, quando Eric aveva un parruccone biondo stile Claudiano e Sookie vestita con un’orrenda tovaglia lasciatale come corredo da nonna Adele. Vederli stretti, con lei che piange perché, scoprendolo infetto, sa che il suo destino è ormai segnato mi ha provocato un tuffo al cuore e non ho potuto fare a meno di gridare all’OTP, all’amore eterno, all’ IT’S ALWAYS GONNA BE ERIC. Non ce l’ho fatta: quei 5 minuti hanno tirato fuori la fangirl dodicenne che vive in me, che tira fuori il diario segreto e riempie di cuoricini un’intera pagina con scritto SOOKIE + ERIC = OTP.

Il tempo stringe e bisogna agire subito per mettere in moto il piano.
Con uno stratagemma, Eric e Sookie riescono a entrare nel Fangtasia (urla isteriche, pianti melodrammatici e pupille a forma di cuore all’ I’m his di Sookie!), fornendo così una distrazione ai vampiri infetti e permettendo al resto del gruppo di entrare passando da un condotto che si collega con il seminterrato. Il piano riesce e parte il bagno di sangue tra i nostri e gli infetti.
Mentre si combatte, Sookie cerca di tenere cosciente Arlene, dissanguata e ridotta in fin di vita.
Ho apprezzato davvero le visioni di Terry.
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Le ho trovate come il perfetto addio che questo personaggio non era riuscito a dare alla sua donna, un addio tra due persone che si sono amate davvero tanto ma che si sono separate troppo presto. #TrueLove
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Così come ho interpretato come un addio lo scambio di sguardi finale tra Eric e Sookie. Sguardi che ci hanno fatto capire che ora i loro destini si separeranno e probabilmente (da quello che sembrano essere le intenzioni degli autori) non si incroceranno più. Mi piange il cuore, ma credo che per il momento sia giusto così. Eric deve trovare Sarah, Sookie fare ordine nella sua vita.
So che è un sogno flebile e vano, ma io ancora ci voglio credere e voglio sperare in un loro happy ending. #moriròmaleesola

Episodio promosso a pieni voti che ci ha regalato momenti intensi, strappalacrime, ma anche di grande ilarità; insomma tutto quello che True Blood ha sempre cercato di unire con un tocco tutto personale! Spero proprio che i prossimi episodi mantengano questo livello e questo ritmo, regalandoci un finale di serie degno di tale nome.

Vi lascio con il promo della 7×05 e vi invito a passare da True Blood – Pagina italiana ufficiale e dalla nostra pagina Facebook! Vi ricordo inoltre se non lo avete ancora fatto d’iscrivervi al nostro gruppo di Facebook, “Innamorati delle serie TV (Serial Crush)”, per sclerare con noi sulle serie Tv!

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