David Lynch aveva pubblicamente giurato che la storia di Twin Peaks era chiusa per sempre. Ora sta rivisitando la serie culto della ABC con una nuova serie limitata di 9 episodi sulla Showtime, previsti per il 2016. Lynch ed il suo amico e co-creatore della serie Mark Frost co-scriveranno tutti gli episodi, con Lynch alla regia di ognuno di essi. In un’intervista a Deadline, Frost parla di come i due hanno cambiato idea e hanno deciso di fare una nuova serie che riprenda la storia di Twin Peaks 25 anni dopo. Con la sua classica cautela, Frost fa luce su alcune delle premesse e indirizza le domande su chi rivedremo dei visi famosi di Twin Peaks sia avanti che dietro la cinepresa e quali domande della serie originale troveranno risposta.
DEADLINE: David Lynch aveva dichiarato che avevamo visto la fine di Twin Peaks; come è avvenuto questo cambiamento e come si svilupperà questa nuova serie?
FROST: Era qualcosa che, suppongo, dovevamo lasciar stare per un po’. Io e David siamo rimasti amici nel corso degli anni e ogni tanto ci incontravamo. Credo che quando è uscita la Gold Box DVD nel 2007 è stato il momento in cui entrambi abbiamo iniziato a pensare separatamente alla cosa. Poi, circa tre anni fa – ogni tanto ci incontriamo per pranzare insieme, generalmente da Musso and Frank perché entrambi amiamo la vecchia Hollywood – ci siamo ritrovati a tirare fuori qualche idea per la serie. In molti hanno apprezzato la Gold Box e noi ci siamo ritrovati di nuovo in quella città, realizzando che c’erano ancora alcune cose che volevamo sapere. E tutto il resto si è evoluto da quel momento in poi. Credo che fosse agosto di tre anni fa.
DEADLINE: La serie si chiamerà ancora Twin Peaks, sarà anche ambientata a Twin Peaks?
FROST: Le vicende avranno luogo a Twin Peaks e lo vedrete. Non tutti gli episodi saranno necessariamente ambientati lì ma sì, si chiamerà Twin Peaks e penso che questo parli da sé.
DEADLINE: Quali personaggio della serie originale faranno il loro ritorno?
FROST: Sia noi che i fan vorremmo rivedere il maggior numero possibile di visi familiari ma anche altrettanti visi nuovi. Terremo questa cosa ben a mente quando ci metteremo a lavoro e così ogni storia avrà il suo spazio.
DEADLINE: E che ci dici di Kyle MacLachlan e dell’Agente Cooper, che era il cuore della serie della ABC?
FROST: Speriamo di poter dire più a riguardo molto presto. Penso che avrete la risposta a questa domanda abbastanza presto.
DEADLINE: La serie originale si è conclusa con un cliffhanger, scopriremo cosa è successo all’Agente Cooper nei boschi?
FROST: Una cosa che abbiamo sempre fatto riguardo la serie è quella di non dire alle persone cosa pensare riguardo le vicende né abbiamo mai detto che c’era un unico modo per interpretare le cose. Abbiamo sempre pensato che fosse meglio lasciare che la storia parlasse per se stessa e lasciare che l’intelletto degli spettatori contribuisse su ciò che pensavano stesse accadendo. Per questo non mi piace mai rispondere alle domande troppo specificatamente e David la pensa allo stesso modo. Chiarito questo, credo che siano tante le cose che i fan avrebbero voluto scoprire nel corso degli anni e, se prestano attenzione, saranno accontentati.
DEADLINE: La serie rivisiterà l’omicidio di Laura Palmer oppure quello è un caso chiuso?
FROST: Si può tranquillamente dire che il mistero di Twin Peaks è molto ampio, ci sono molti aspetti e la nostra speranza è quella che il pubblico possa trovare tutte le risposte che li interessa in relazione al mistero più grande e questo include anche tutte le storyline che abbiamo trattato e risolto fino ad ora.
DEADLINE: Ci sarà un nuovo caso al centro della storia?
FROST: Ci sarà una storyline centrale molto forte.
DEADLINE: La nuova serie è vicina all’idea che tu e David avevate di quella che avrebbe dovuto essere la terza stagione oppure si tratta di una cosa completamente diversa?
FROST: Ci siamo resi conto che abbiamo iniziato a parlare di una terza stagione molto tempo fa e quando ci siamo seduti e abbiamo iniziato a parlare della serie limitata ci siamo resi conto che stavamo tirando fuori le stesse idee che abbiamo avuto in passato, ma se mi chiedessi di testimoniare in tribunale non credo che potrei farlo. Tutto quello di cui stiamo discutendo mi sembra nuovo e giusto se considerato quello che abbiamo fatto, te la metto così.
DEADLINE: Le musiche di Angelo Badalamenti erano una parte essenziale della serie originale, tornerà per scrivere la soundtrack della nuova serie?
FROST: Non posso confermare ancora, devo parlare con David e vedere cosa ne pensa a riguardo.
DEADLINE: Il progetto come è finito alla Showtime?
FROST: Avevamo una buona sensazione sulla Showtime sin dall’inizio. Gary Levine, che lì dentro è il secondo in comando, era in realtà alla ABC quando c’era Twin Peaks 25 anni fa. David Nevins (il presidente) era un grande fan dello show, abbiamo avuto un bellissimo incontro con loro e David Lynch si è innamorato dell’artwork che David Nevins aveva nel suo ufficio, l’ha reso entusiasta. Abbiamo pensato che la Showtime sarebbe stata un’ottima casa per lo show, e siamo felicissimi di essere lì.
DEADLINE: Vi siete sorpresi di quanto è perdurata la popolarità dello show?
FROST: Per questo, non possiamo fare altro che esprimere la nostra gratitudine ai fan che sono rimasti così incredibilmente appassionati e tenaci nel corso degli anni. Quando ti siedi e ti metti a lavorare, non pensi mai davvero a che tipo di impatto potrà avere, o almeno noi non l’abbiamo fatto… cerchi solo di fare il meglio possibile. Il fatto che lo show sia ancora così amato dopo 25 anni è un’enorme fonte di gioia per chiunque ci lavori, ed io sono felicissimo di essere in grado di ripresentare qualcosa che i fan sono riusciti a tenere in vita per tutto questo tempo.
DEADLINE: La serie limitata sarà la fine di Twin Peaks o vi tenete la strada aperta per altro?
FROST: Questo è esattamente quello che abbiamo pensato l’ultima volta, e guarda cosa è successo! Non penso che ci vorranno altri 25 anni per decidere la prossima volta – o almeno così spero anche perché sarebbe molto più difficile il lavoro – ma credo che tutto è possibile, considerando quello che è successo.
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