Allora, o sono io che ho gusti un po’ particolari in fatto di serie TV, oppure non ne capisco nulla e buonanotte al secchio. I maligni diranno: “La seconda che hai detto”, ma non riesco davvero a capire come Van Helsing possa essere per me così bella mentre per la maggior parte delle persone è noiosa, pesante, la fotocopia di The Walking Dead ma al rallentatore e via dicendo. Rispetto per l’opinione di tutti, ma io finora trovo questa serie fra le migliori uscite finora (lo so, l’ho già detto).
Detto questo, analizziamo questo episodio, forse uno dei più lenti finora, ma che ci ha dato modo di approfondire meglio le dinamiche della serie. Prima di tutto confermiamo che Axel è un marine testone, ligio agli ordini e incapace di uscire dal suo personaggio, inteso come figura di militare tutto d’un pezzo. Solo la doc devampirizzata con cui ha diviso buona parte di quell’isolamento è in grado di toccare i tasti giusti per farlo desistere dal rispettare gli ordini dati, come se esistesse qualcuno che potesse in qualche modo punirlo per averli disattesi.
Axel è una figura davvero singolare. Psicologicamente distrutto, si aggrappa a ciò che gli rimane per sopravvivere, l’unico motivo per cui svegliarsi la mattina e non spararsi un colpo in testa: il senso del dovere. Il suo ordine era ed è non solo qualcosa legato ad una consegna, ma la sua vera ragione di vita. Proteggere Vanessa è quell’ordine e lui ha vissuto l’inferno in una terra devastata solo per quello e a quello disperatamente si lega per dare senso alla sua esistenza.
La scoperta del corpo impiccato di Cynthia rompe ulteriormente gli equilibri del gruppo. La Doc infatti scopre che la povera ragazza è stata assassinata da uno dei membri del gruppo. Questo episodio ci fornisce un’occasione unica per vedere come nei protagonisti la paura rappresentata dai Vampiri diventa quasi secondaria rispetto al timore che tra loro possa esserci un potenziale assassino. Il pericolo più immediato e vicino diventa la loro nuova ossessione, ma Axel ha bisogno di sapere, capire di chi si potrà fidare.
Vanessa? Lei, lo sappiamo, non è l’eroina pronta a buttarsi nella mischia, ma è una madre disperata che prova a ricucire i brandelli del suo passato e questo, forse, la rende ancora più determinata e pericolosa. Abbiamo visto nel flashback dell’episodio 1×02 che è una persona che sa stare in ambienti degradati e difficili, sa usare le armi anche se non è proprio una cima con il mitra e ha soprattutto una missione da compiere: trovare la figlia.
Mohamed, il giovane ragazzo di colore, e Vanessa escono quindi in quel mondo devastato per inseguire le loro speranze, inseguire una parvenza di normalità, ma il dramma è che tutto in quel mondo appare la negazione stessa di futuro o di speranza. Vige solo desolazione, disperazione, morte.
Così Vanessa e Mohamed ripercorrono all’indietro i fatti accaduti a Vanessa partendo dal luogo dove è morta (almeno apparentemente). Ecco che delle piccole impronte insanguinate, semi sepolte dalla polvere, diventano per Vanessa un motivo per andare avanti. Sapere che è viva assume per lei una grande iniezione di fiducia. Non importa se la troverà vampirizzata, la potrà guarire. L’importante è che sia viva e quelle impronte rappresentano per una mamma disperata un regalo inatteso.
In questo episodio abbiamo fatto la conoscenza del Portland Human Resistance, un gruppo di umani, costretti a lavorare come schiavi alle dipendenze dei vampiri, ma che in realtà cerca di lottare e resistere disperatamente al loro predominio. Sheema, la sorella di Mohamed, fa parte di questo gruppo, ma i tempi per un loro incontro non sono quelli di questa puntata. Noto che l’introduzione di un gruppo organizzato di resistenza umana arriva solo al quarto episodio, abbastanza tardi per una serie formata da 13 episodi. Di certo la loro presenza alza un po’ il livello adrenalinico della serie e probabilmente le scene di lotta, le battaglie e la parte action aumenteranno con il proseguimento della stagione.
L’episodio alla fine ci lascia abbastanza sgomenti. Mohamed porta in salvo dei superstiti, trovati dai due mentre si preparavano a entrare nel comando di polizia, Vanessa decide di fare da esca per i vampiri per metterli in salvo. Dopo una breve ma intensa lotta, Vanessa è sopraffatta. Forse al cospetto degli antichi capiremo finalmente chi è davvero Vanessa e da dove deriva quel suo strano potere che guarisce alcuni vampiri e ne uccide altri.
Di certo dopo, una puntata non proprio dinamica come questa, mi aspetto i fuochi d’artificio nella quinta.
Un saluto alla pagina amica Van Helsing Italia.
Passo e chiudo.