Vinyl – Recensione 1×08 – E.A.B.

Quando vedi Vinyl rischi di passare nel corso della stessa puntata, dal definirlo capolavoro a definirlo una schifezza invereconda. L’episodio 8 ci sembra emblematico di questa condizione nella quale la storia e i personaggi passano dal deliziarci occhi e udito a farci precipitare nel baratro come il povero gatto buttato nella tromba delle scale dai figli di Devon e Richie.

Richie ormai lo abbiamo conosciuto: capace di comprendere la musica ma incapace di gestire la sua vita.
Richie ormai lo abbiamo conosciuto: capace di comprendere la musica ma incapace di gestire la sua vita.

Il titolo richiama la sequenza di note Mi – La- Si, cioè i fondamenti, lo scheletro di diversi brani e Grimes ci regala un medley che passa dal Blues al Rock, dai Creedence Clearwater a Chuck Berry. Una delizia per le orecchie malgrado la voce strozzata del buon Lester a causa dello sfortunato incontro con Galasso del primo episodio.

Lester insegna le basi da cui nascono i capolavori: E.A.B appunto.
Lester insegna le basi da cui nascono i capolavori: E.A.B appunto.

Dopo l’episodio da gran cialtrone, Richie deve per forza trovare 90.000 dollari. Cialtrone perché uno che non ha bevuto e non si è strafatto di coca riesce a perdere il controvalore dell’acquisto di un aereo, lo puoi etichettare solo così. Inoltre, fa sentire in colpa Zak Yankovich che arriva a pensare di ipotecare la casa per procurarsi il denaro che lui è convinto di aver perso. Quindi doppiamente cialtrone.

Zak tenta di riscattarsi dal suo presunto sbaglio di Las Vegas.
Zak tenta di riscattarsi dal suo presunto sbaglio a Las Vegas.

Richie sembra avere più senso di pietà e capacità analitiche quando beve e quando sniffa. Il suo cervello ha bisogno di quella benzina per sopravvivere di questi due elementi e in quantità notevoli. Capisce che Zak non può e non deve sacrificare se stesso per un suo sbaglio suo e arriva alla risoluzione di chiedere un prestito all’ultimo uomo con il quale avere debiti: Corrado Galasso.

Personalmente sono stufo di questo clichè del mafioso.
Personalmente sono stufo di questo cliché del mafioso.

Galasso è la classica macchietta del mafioso a cui la serialità ci ha abituato da tempo e che personalmente comincia un po’ a dare fastidio. Quando la sceneggiatura affronta certe tematiche si affida a cliché  strausati e non brilla certo per originalità.

Due piselli, la cartina dell'Italia e il simbolo della Volkswagen...mito.
Due piselli, la cartina dell’Italia e il simbolo della Volkswagen…mito.

Il titolo è anche emblematico dell’episodio se ci riflettiamo bene.  Il Mi – La – Si, lo scheletro dell’episodio, si riduce sostanzialmente al bisogno di soldi e all’arresto. Tolto questo, tutto il resto è un balletto al limite del grottesco e con punte di non senso anche ragguardevoli. Andate a vedere la scena del licenziamento di Hal per capire cosa voglio dire con tanto di maledizione satanica che fatta da un perdente come lui, assume i contorni del ridicolo senza una logica.

Alla fine solo la musica ci salverà.
Alla fine solo la musica ci salverà.

Ciò che si deve sempre fare quando si vede un episodio di Vinyl è quello di immergersi totalmente nel climax anni 70 e capisco che per chi non l’ha vissuto sia un operazione alquanto complicata. D’altronde la serie non aiuta dando per scontato che chi guarda la serie abbia 70 anni e abbia vissuto quell’epoca dal vero. Non ci sentiamo presi per mano, come inizialmente sembrava, ma siamo stati presi e portati sulla tromba delle scale e mollati come il gatto del Chelsea Hotel a cui accennavamo a inizio articolo.

Devon è sempre un bel vedere ma nell'economia della storia non ha aggiunto molto.
Devon è sempre un bel vedere ma nell’economia della storia non ha aggiunto molto.

L’unica cosa che salva la situazione e ci lascia con il desiderio di proseguire è la musica, con la crescita dei Nasty Bitz, grazie alla sapiente cultura musicale di Lester Grimes e l’arresto di Richie che ci fa capire che le corde per terminare la prima stagione, si stanno finalmente tirando.

Le intercettazioni anni 70 mi lasciano un po' dubbioso. Avevano la tecnologia per le cimici?
Le intercettazioni anni 70 mi lasciano un po’ dubbioso. Avevano la tecnologia per le cimici?

Anche Devon non aggiunge o toglie nulla all’insieme della vicenda se non farci comprendere che la sua ricerca dell’indipendenza da Richie passa per rivivere i suoi personali rimpianti per ritrovare un motivo valido per andare avanti.

Il carcere sembra l'epilogo o dal fondo si può solo risalire?
Il carcere sembra l’epilogo o dal fondo si può solo risalire?

Non ci resta che sperare in una seconda stagione meno confusionaria e psichedelica. Spiace essere critici con un episodio che poteva avere del potenziale notevole, ma tutta la stagione è stata raccontata, magari volutamente, con una lente eccessivamente distorta e solo la gran musica salva a volte scene del tutto inutili e al limite del fastidioso.

Passo e chiudo.

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About Linox23

Linox23
Nato nell'universo alternativo di Fringe diversi secoli fa. Mio padre alternativo mi ha iniziato alla visione delle serie tv fin dal 1975 con Kojak. Da quel momento le serie TV sono entrate nella mia vita. Top 5: Castle, Fringe, X files, Game of Thrones, Once upon a time. Hobby: Archeologia, misteri, cinema, anime e manga, lettura e scrittura.

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