Lei è una di quelle attrici capaci di calamitare l’intera attenzione del pubblico su di sé, arrivando persino ad oscurare un intero cast, non solo per la sua indubbia bellezza o il suo fascino ambiguo, ma soprattutto per la sua straordinaria capacità recitativa che le permette di balzare in primo piano anche con un piccolo ruolo. E non è un caso che la Femme Fatale (ma attenti a non chiamarla così!) Eva Green abbia stregato e affascinato i più grandi registi hollywoodiani e non, rendendola una delle attrici più desiderate, corteggiate e richieste del momento.
Eva Gaëlle Green – questo il suo nome completo – nasce a Parigi il 6 luglio del 1980. È figlia d’arte: la madre, Marlène Jobert, è un’attrice e scrittrice francese piuttosto famosa in patria; mentre il padre, Walter Green, svolge la professione di dentista, ma ha avuto a che fare, anche se solo per una brevissima parentesi, con il mondo del cinema.
Eva è cresciuta in Francia, dove ha frequentato la American University of Paris, avendo così la possibilità di imparare la lingua inglese. Durante gli anni della scuola sviluppa un forte interesse per l’Egittologia, rafforzato dopo una gita al Museo del Louvre; passione che verrà poi accantonata all’età di 14 anni quando, dopo aver visto la performance di Isabelle Adjani in The Story of Adele H, esprime il desiderio di diventare attrice. Nonostante le remore e i timori iniziali della madre, restia a far intraprendere alla figlia la carriera di attrice, Eva inizia a calcare i palcoscenici parigini molto presto, ottenendo di lì a poco numerosi consensi.
Gli studi proseguono perciò alla St. Paul Drama School di Parigi per tre anni, dopo i quali inizia a frequentare il laboratorio teatrale della Weber Douglas di Londra.
Il 2002 è l’anno della svolta che segnerà il passaggio della Green dal mondo del teatro verso quello del cinema. Rimasto incantato da quella «bellezza indecente», il regista Bernardo Bertolucci la scrittura nella sua ultima scandalosa fatica, The Dreamers. Il film racconta la viziosa vita di uno studente americano – interpretato da Michael Pitt – che, durante il suo soggiorno di studio nella capitale francese, fa la conoscenza di due fratelli gemelli, legati da un ambiguo rapporto che si rivelerà anche incestuoso.
La Green, nei panni della peccaminosa Isabelle, ebbe dal ruolo un enorme successo internazionale, nonostante, all’inizio, il suo agente e i suoi genitori le sconsigliarono di accettare un ruolo così controverso, temendo che la sua neonata carriera potesse subire lo stesso tragico destino di quella di Maria Schneider, rimasta traumatizzata durante le riprese dell’altra discussa pellicola di Bertolucci, Last Tango in Paris.
Nel 2004 viene scelta per il ruolo di Clarisse de Dreux-Saubise nell’Arsène Lupin del francese Jean Paul Salomé, nel quale interpreta l’interesse amoroso del celebre ladro gentiluomo.
A dispetto da quanto creduto dal suo agente e dalla sua famiglia, il ruolo di isabelle in The Dreames permise alla Green di venir notata anche da Ridley Scott che la volle nel suo epico Kingdom of Heaven (2005), dandole il ruolo della Principessa Sibylla di Gerusalemme.
Viene presa in considerazione per il ruolo di Tessa in The Constant Gardner e per Madeleine in The Black Dalia, ma entrambi vengono rifiutati dal momento che Eva è intenzionata a scrollarsi di dosso la nomina di femme fatale, attribuitale dopo la sua performance in The Dreamers.
Nonostante la titubanza iniziale, nel 2005 accetta di vestire i panni della bond girl Vesper Lynd nel Casino Royale di Martin Campbell, 21esimo film della fortunata serie di spionaggio che vede protagonista l’agente segreto James Bond.
La performance di Eva – molto più profonda, sfaccettata ed enigmatica rispetto alle precedenti bond girl – viene particolarmente apprezzata dalla critica, consacrandola definitivamente agli altari dei grandi divi del cinema.
Nel 2007 la ritroviamo nel cast di The Golden Compass, primo adattamento cinematografico della trilogia fantasy His Dark Material di Philiph Pullman, dove interpreta Serafina Pekkala, la regina delle streghe del Lago Erara, situato a Nord del mondo parallelo nel quale sono ambientate le avventure della piccola protagonista Lyra Belacqua.
Nel 2008 è in Franklyn, thriller fantascientifico nel quale interpreta il doppio ruolo della schizofrenica Emilia e della solare Sally che vivono in due mondi paralleli. Personaggi, quello di Emilia e quello di Sally, così diametralmente opposti ma che la Green riesce a caratterizzare in maniera eccelsa.
Nel 2009 prende parte al film d’esordio come regista di Jordan Scott, figlia del più celebre Ridley, Cracks, nel quale interpreta una conturbante insegnante di nuoto, Miss G., in una scuola femminile che rimane affascinata dalla nuova alunna Fiamma, la quale diverrà ben presto il soggetto delle sue insistenti attenzioni.
Il 2009 è anche l’anno di Womb, altro film fantascientifico dai toni drammatici e romantici, nel quale Eva interpreta la protagonista Rebecca, giovane donna che, sopraffatta dal dolore per la prematura perdita del suo amato Tommy (interpretato dall’Undicesimo Dottore, Matt Smith), decide di rivolgersi ad un Istituto di Replicazione Genetica per riportarlo in vita, facendosi impiantare il suo clone nell’utero.
Durante gli anni sono seguite altre interessanti proposte lavorative, come ad esempio quella per il ruolo di Cécile de France in Un Secret, o per la protagonista femminile di Antichrist, film di Lars von Trier, ma l’attrice, consigliata in molte occasioni dai suoi agenti, ha rifiutato, preferendo orientare i suoi interessi verso altri progetti.
Uno di questi arriva dal canale Starz, intenzionato a far rivivere sul piccolo schermo con toni più maturi la leggenda di King Arthur, la nascita dei Cavalieri della Tavola Rotonda e della mitica Camelot.
In Camelot (2011), la Green viene scritturata per il ruolo della strega Morgan, sorellastra di Arthur che aspira alla conquista del potere tramando con inganni e astuzie ai danni del giovane e inesperto Re.
Nonostante il cast stellare – tra i quali nomi spiccano più di altri quelli di Joseph Fiennes, James Putefoy e Claire Forlani – e il vanto di avere dalla sua il creatore della bellissima serie The Tudors, Michael Hirst, la serie viene cancellata a causa di notevoli problemi di produzione.
Lo show conta perciò solo 10 episodi in totale portati alla non voluta conclusione da un interessante cliffhanger. Sebbene non mi sia rammaricata più di tanto per questa cancellazione, la bravura della Green emerge chiaramente nel tratteggiare alla perfezione Morgan come malvagia, machiavellica e assetata di potere. Un recupero dello show vale la pena solo per il suo personaggio e per il Merlin di Fiennes, i quali in molte occasioni sono riusciti a scalzare dai riflettori i veri protagonisti!
Dopo questa prima breve parentesi televisiva, Eva torna sugli schermi cinematografici in due strepitosi ruoli.
Nel 2012 la ritroviamo in Dark Shadows, film del geniale Tim Burton intenzionato a riadattare per il grande schermo l’omonima soap opera americana degli anni ’60 con protagoniste creature magiche e sovrannaturali. L’eccentrico regista la sceglie per il ruolo di Angelique Bouchard, potente strega che, rifiutata dal suo amato Barnabas Collins (interpretato dal pupillo di Burton, Johnny Deep), lo condanna all’immortalità, trasformandolo in un vampiro. Le tinte gotiche e dark, unite alle consuete stranezze e bizzarrie alle quali ci ha abituati il regista, vengono fuse benissimo dall’ingrediente timburtoniano per eccellenza: un sottile e gradevole umorismo che non cozza affatto con l’insieme, ma che anzi contribuisce a regalare al pubblico un prodotto divertente in linea con il suo stile.
Il secondo ruolo importante arriva con il sequel del fortunato 300, 300: Rise of An Empire (2014).
Eva viene ingaggiata per vestire i panni della regina di Caria Artemisia, feroce alleata del despota ed inetto Serse di Persia. Sebbene il film non sia all’altezza del precedete, la sadica vendicativa belligerante Artemisia della Green ha riscosso tra il pubblico e la critica numerose opinioni positive.
Ruoli, quello di Angelique e quello di Artemisia, così complessi e sfaccettati che Eva ha interpretato in modo impeccabile. La stessa attrice, in un’intervista ha confermato il suo particolare interesse verso personaggi femminili dalla personalità poco scontata e che escono fuori dai contorni dell’ordinario.
«Sono attratta da personaggi che esteriormente sembrano forti ma si portano dentro un segreto. Nel cuore hanno qualcosa di rotto. Artemisa, per esempio, è così perché la sua famiglia è stata sterminata dai greci. Ha la forza che viene dal dolore. L’ammiro perché si comporta come un uomo, non ha paura di nessuno. È fuori dagli stereotipi.»
Come ulteriore conferma di questa sua attrazione per personaggi così complessi da avere più di cinquanta sfumature basti pensare al recentissimo ruolo che ha interpretato nella serie dark gotica Penny Dreadful, piccola perla di 8 episodi mandata in onda da Showtime proprio nel maggio di quest’anno ( e da noi recensita).
Nello show la Green veste i panni ottocenteschi di Vanessa Ives, giovane donna dal doloroso e oscuro passato, dotata di abilità paranormali e braccio destro dell’aristocratico Sir Malcom Murray, entrambi impegnati nella lotta contro le creature delle tenebre.
Vanessa Ives è il personaggio più tormentato e meglio riuscito di questa prima stagione. Alcune scene che la vedono protagonista in prima persona e che ci permettono di scavare più a fondo sul suo tremendo passato, sono così intense, toccanti e strazianti tanto da farmi decidere di dedicare a quest’attrice un articolo tutto per lei.
La peculiarità della serie sta nel riuscire a intrecciare sapientemente le origini delle creature più spaventose, mostruose e famose della letteratura gotica assieme alle storie, anche personali, dei personaggi che danno loro la caccia sullo sfondo di una Londra vittoriana che contribuisce maggiormente a dare quel tocco di noir e di mistero allo show. Rinnovata per una seconda stagione, la serie vanta un cast di tutto rispetto: oltre alla Green, sono presenti Timothy Dalton, Josh Hartnett e Billie Piper.
Per quanto riguarda i suoi progetti nell’immediato, il prossimo mese – più precisamente il 1° ottobre – potremo vederla nel sequel di Sin City, Sin City: A Dame to Kill For, adattamento cinematografico dell’omonimo fumetto di Frank Miller. Nella pellicola la Green sarà la misteriosa Ava Lord, primo amore del turbolento fotografo Dwight McCarthy. Già prima dell’uscita nelle sale, il film ha suscitato diversi scalpori per via dei poster e delle immagini promozionali ad alto tasso osé – specialmente della Green – prontamente censurate.
Per il momento non sappiamo di altri progetti futuri, nonostante abbai passato al setaccio tutto il web come una forsennata! Dato il rinnovo di una seconda stagione di ben 10 episodi di Penny Dreadful, la nostra attuale certezza
è di rivederla nei corsetti ottocenteschi di Vanessa Ives!
Ingaggi Pubblicitari
– Nel 2007 la maison Christian Dior la sceglie per la campagna pubblicitaria del suo celebre Midnight Poison, lanciato nella sua ultima reinterpretazione. (Piccolo dettaglio da notare è la scelta della colonna sonora: Space Dementia dei Muse.)
Premi e Riconoscimenti
– Nel 2006 viene nominata da EW come quarta Migliore Bond Girl di tutti i tempi.
– Sempre nel 2006 e grazie al ruolo di Vesper Lynd, si aggiudica il 20esimo posto nella classifica di donna più sexy del mondo.
– Il ruolo di Bond Girl le ha fruttato anche un premio BAFTA e un Empire Award, entrambi attribuiti dal pubblico inglese.
– Nel 2007 la rivista Empire la colloca in sesta posizione della sua classifica delle Donne del cinema più sexy di tutti i tempi. La stessa testata la posiziona al nono posto dei Personaggi femminili più sexy della storia del cinema.
– Nel 2011 il Los Angeles Time Magazine la pone al 18simo posto nella classifica delle 50 Donne più belle del cinema.
Curiosità e Vita Privata
– Dal 2005 al 2009 ha avuto una relazione con l’attore Marton Csokas, conosciuto sul set di Kingdom of Heaven.
– Ha una sorella gemella di nome Johanne.
– Si considera una nerd e una tipa ordinaria.
– È una collezionista di insetti e teschi.
– Ha paura delle altezze, tanto da essersi rifiutata di girare una scena in The Golden Compass.
Tessere le lodi di questa donna non è stata impresa facile, ma spero di avervi per lo meno incuriosito tanto da farvi venir voglia di vederla in azione in qualche film o anche in Penny Dreadful.
Quest’ultimo, in particolar modo, vi consiglio vivamente di recuperarlo! Pochi episodi ma di grandissima qualità!
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