VIP Watching – Gillian Anderson

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Classe 68; all’anagrafe è registrata con il nome Gillian Leigh Anderson, ma per la maggior parte di noi lei è e sempre sarà l’agente speciale Dana Scully, ora più che mai visto che è tornata ad interpretare il ruolo che l’ha resa celebre grazie ad un revival di X-Files… ma andiamo per gradi.

Biografia

Gillian Anderson nasce a Chicago il 9 agosto 1968 da Rosemary e Edward Anderson, rispettivamente analista di computer e proprietario di un’azienda di post-produzione di film. Trascorre i primi mesi della sua vita a Porto Rico; si trasferisce a Londra dove il padre frequenta la London Film School e dopo nove anni tornano negli Stati Uniti. La Anderson continuerà a fare avanti e indietro tra l’Inghilterra e l’America e ciò le permetterà di mantenere un forte accento britannico. Da ragazza la Anderson viene considerata quella che oggi definiremmo una gran badassona (cioè, io ce la definirei), con piercing, capelli colorati e alle spalle un arresto per aver bloccato le porte della scuola alla vigilia della consegna dei diplomi. La amo.
È proprio al liceo che la Anderson si avvicina al mondo della recitazione grazie ai laboratori di teatro e la sua carriera inizierà a decollare quando, tornata in America, durante uno dei saggi presso la scuola di teatro Goodman della DePaul University, viene notata da uno dell’agenzia William Morris. “Non so come sono passata da voler diventare un’archeologa o una biologa marina a fare l’attrice, ma è successo da sé“, dichiarò durante un’intervista per spiegare come si è avvicinata a questo mondo. Alcune strade si seguono senza una ragione precisa.
A questo punto della sua vita, ingaggiata dall’agenzia di attori, si trasferisce a New York e mentre aspetta il lavoro della sua vita si mantiene facendo la cameriera in due ristorante.

Carriera

tumblr_lvpws8E9UN1qh20x6o1_500La vita lavorativa di Gillian inizia con il teatro e grazie alla sua interpretazione nella produzione di Alan Ayckborne Absent Friends nel 1991 vince un Theatre World Award (premio teatrale assegnato alle opere di Broadway e off-Broadway) come Best Newcomer.
Senza dilungarci a fare un’elenco dei suoi lavori, grazie alla sua comparsa nel drama Class of ’96 viene introdotta al mondo della televisione; è grazie a questo ruolo che le viene chiesto di fare il provino per la serie tv che infine l’ha affermata nel panorama della televisione. Il produttore della serie, Chris Carter, ha fortemente voluto la Anderson nel ruolo dell’agente speciale Dana Scully per la serie tv di X-Files nonostante le pressioni del canale (FOX) per avere un’attrice dal volto più conosciuto. Riuscireste mai ad immaginare Dana Scully con un volto diverso da quello di Gillian Anderson? Il set di X-Files non ha fatto solo la fortuna lavorativa della donna ma anche quella sentimentale. È qui che conosce il suo primo marito, Clyde Klotz, con il quale si sposa tramite rito buddista. Insieme a lui ha la sua prima figlia, Piper Maru, il cui padrino è proprio Chris Carter. Aneddoto dolcissimo, il quindicesimo episodio della terza stagione, che in italiano viene tradotto con “L’ufo degli Abissi I”, nella sua versione originale si intitolava proprio Piper Maru, un omaggio che Carter ha voluto fare alla sua figlioccia.
Il ruolo interpretato da Gillian ha avuto un tale impatto sulla società da dare il via all’effetto Scully, uno spirito di emulazione che ha portato molte donne ad intraprendere la carriera scientifica e legale – e questo non è un fenomeno così tanto inusuale, basti pensare a quante bambine sono state battezzate con il nome di Scarlett o Rossella dopo il fenomeno cinematografico che è stato Via col Vento. Nel 2000 è stata la prima donna a sceneggiare e dirigere un episodio di X-Files, quello intitolato “Tutte le cose“.

Nonostante sia più che altro conosciuta per il suo ruolo su X-Files, la Anderson è riuscita a scucirsi questo ruolo di dosso per interpretare altri personaggi ugualmente significativi. Forse sono di parte – ok, lo sono – ma il ruolo in cui la preferisco maggiormente è quello della psicoterapeuta Bedelia Du Maurier, donna enigmatica e carismatica che affianca Hannibal nel suo percorso psichiatrico. Chi di voi non ha avuto modo di vederla in altri ruoli, può farlo recuperando questo piccolo capolavoro di serie, dove Gillian Anderson riesce ad emergere e ad imporsi con un personaggio nuovo, che non fa parte dell’universo di Harris ma che riesce lo stesso a trovare il suo spazio.
Nel piccolo schermo è possibile vederla anche nella serie targata BBC, The Fall, dove interpreta il sovrintendente Stella Gibson, impegnata nelle ricerche di misteriosi omicidi. La serie, ambientata nell’Irlanda del Nord, inizialmente contava solo dodici episodi ripartiti in due stagioni, ma alla fine è stata rinnovata per una terza stagione e questo è uno degli impegni lavorativi attuali dell’attrice.
In ogni caso, la sua carriera non si estende solo alla televisione e al teatro, infatti ha avuto ruoli più o meno importanti anche in produzioni cinematografiche. Tra i suoi film che vi consiglio caldamente sicuramente c’è Sister (L’enfant d’en haut), Doppio gioco (Shadow Dancer) e il toccante L’ultime re di Scozia (The Last King of Scotland).

Vita Privata

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Del suo primo marito Clyde Klotz, la Anderson diceva questo: “Non è stato amore a prima vista, è stato il sorriso di Clyde ad avermi attratta. Era un tipo molto calmo ma mi sono subito accorta che aveva molto da dire e che era un uomo molto intelligente“. Il loro matrimonio era così intimo che oltre a loro due vi era solo il celebratore; nemmeno i genitori erano presenti. Un aneddoto dolcissimo è quello che riguarda la sua gravidanza, avvenuta pochissimi mesi dopo le nozze: la prima persona alla quale lo ha detto è stata la sua co-star David Duchovny. *aggiungere fangirlaggio qui*
Nel ’97 divorziò dal marito e nel 2004 sposò il documentarista Julian Ozanne, con il quale si separò dopo 16 mesi. Con Mark Griffiths ha avuto due figli, Oscar e Felix.
Nonostante queste siano state le sue storie più importanti, la Anderson non ha mai negato di aver avuto delle storie con delle donne durante la sua vita. La prima è stata ai tempi del liceo, ma non si è fermata a quelle. Definisce le storie che ha avuto con delle donne come delle “eccezioni, non la regola”.
Un aspetto molto importante della sua vita è quello che riguarda il suo attivismo, innanzitutto per i diritti delle donne nel mondo hollywoodiano. Recentemente la Anderson si è riscoperta oltraggiata per aver ricevuto la proposta di uno stipendio dimezzato rispetto alla sua co-star David Duchovny per riprendere il ruolo di Dana Scully nel revival di X-Files. E a buon dire, aggiungerei, dopo che la Anderson ha lavorato così duramente per affermarsi a livello lavorativo.
È un’aperta sostenitrice della comunità LGBT, supporta l’organizzazione The Trevor Project, che si concentra sulla prevenzione dei suicidi giovanili nella comunità LGTB e la Feminist Majority Foundation per i diritti delle donne. Sostiene un’associazione per la cura della neurofibromatosi, malattia di cui è morto prematuramente il fratello, ed è la co-fondatrice della South African Youth Education for Sustainability, un’associazione che si occupa di seguire i bambini in Sudafrica.

Riconoscimenti

La bravura della Anderson è innegabile. L’attrice è stata nominata e ha vinto innumerevoli e prestigiosi premi, tra i quali i Viewers for Quality Television Awards come migliore attrice per X-Files, un SFX Awards, diversi Screen Actors Guild Awards, un Emmy, un Golden Globe ed ha ricevuto nomination per moltissimi altri premi.

Jeda

Top 5 : Banshee, Twin Peaks, Son of Anarchy, Homeland, Downton Abbey.

Nata e cresciuta in mezzo al verde e alla campagna nel lontano 1990, Jeda sviluppa sin da piccola l’innata capacità di stare ore ed ore seduta di fronte un qualsiasi schermo a guardare serie tv - che, in età infantile, erano cartoni animati. È una dote che le tornò utilissima con l’avvento dello streaming, riuscendo a vedere telefilm senza stancarsi mai, ignorando completamente lo studio e i risultati si vedono: fuoricorso da circa mille anni, la sua preoccupazione principale è quella di riuscire ad essere in paro con i recuperi, almeno una volta nella vita. Le piace leggere, scrivere ed ha una passione quasi ingestibile per le cose oscene.

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