Passi mesi a guardare gli episodi di una serie, chiedendoti sempre più perché quel volto ti risulti così familiare e zap! Non appena c’è quella scena incredibilmente commovente o quel gesto così inaspettato del personaggio, inizi a ricordare, e inizi a guardare l’attore e il personaggio con occhi totalmente diversi. Inizi a cercare di sapere di più, ad imparare più cose su di lui/lei e sul suo passato lavorativo e BAM: ti ritrovi in poco tempo a guardare un suo vecchio film o serie tv pur di vedere anche solo un suo piccolo cameo!
Con questa nuova rubrica, noi di Serial Crush, abbiamo intenzione di fare un po’ di VIP-watching, un po’ come il bird-watching, ma con le celebrità delle nostre serie tv preferite. Li guarderemo, li analizzeremo nei loro ruoli diversi nel corso della loro vita, e arriveremo ad una conclusione su che tipo di persone potrebbero essere.
Ed ora, mettiamoci subito al lavoro! Il primo oggetto del nostro studio sarà – wait for it –
Jessica Lange!
Da preda dell’amore di un gorilla gigante a suora in un manicomio, Jessica Lange ha interpretato ruoli tra i più disparati, riuscendo ad infondere, sempre e comunque, nel corso degli anni, nei personaggi vitalità e forza interiore e un’aurea di bellezza sempre sfuggente. Chi di voi crede di averla vista per la prima volta in American Horror Story sono sicuro che in realtà ha da sempre avuto il sentore di conoscerla già da tempo. Sfido chiunque a non aver mai visto da qualche parte uno spezzone di King Kong. Ebbene, lei era la protagonista e quello fu il primo ruolo della sua carriera.
Ammaliato dalle capacità recitative della Lange, mi sono più volte fiondato a leggere e cercare qualcosa della sua vita, a recuperare qualche film del suo passato, per vedere con i miei occhi come questa donna è arrivata ad un così ottimale livello di recitazione.
Storia travagliata la sua, quella di un fiore raro che si è fatto strada da sola tra le avversità della vita: cresciuta in giro per l’America, con un padre ossessivamente ambizioso, presto fugge a Parigi per studiare recitazione e danza all’Opera Comique. Tornata in America, inizia a lavorare come modella, fino ad essere scritturata per King Kong. La Lange ha fatto tesoro delle numerose critiche al suo ruolo in quel film, studiando sempre più e lavorando su sé stessa e sulle sue capacità. Tutto il lavoro da lei posto in essere è stato presto notato da Bob Rafelson, che l’ha voluta accanto a Jack Nicholson in The Postman Always Rings Twice (Il postino suona sempre due volte), in un ruolo che aprirà alla Lange la strada per arrivare a ruoli che le sono valsi Oscar (Tootsie; Blue Sky) e Golden Globe (per un piccolo sommario guardate qui).
Quello che più si apprezza di lei è la sua abilità nel tuffarsi nei ruoli assegnati, riuscendo a ravvivarli e a dargli un quid in più non previsto (spesso coloro che l’hanno diretta su un palcoscenico le hanno lasciato spazio di rivedere qualcosa nei personaggi): il tutto, però, sempre unito da quel file rouge che sembra connettere attivamente ogni ruolo di Jessica Lange come specchio riflettente l’evoluzione della Jessica Lange persona reale. E la sigaretta, l’atto di accendere quella sigaretta, è, secondo me, simbolo di tutto questo.
Gli uomini che hanno lavorato con lei la definiscono “la donna che fa sentire un uomo un vero uomo”, gli uomini della sua vita sono tra i più affascinanti del ventesimo secolo (storie importanti con Mikhail Baryshnikov e Sam Shepard), tutto perché lei è la donna vera e concreta, reale, piena di mistero ma anche piena di verità. Forse per tutto questo, o forse per tutt’altre ragioni, la Lange non è mai stata una delle grandi star di punta di Hoolywood, una delle star sotto i riflettori, ma, nonostante questo, il suo cammino nel mondo del cinema si è sempre silenziosamente ma maestosamente fatto avanti. Testimone di quanto dico è il modo in cui una giovane Jessica Lange ha gestito la cerimonia del suo primo premio Oscar:
Sebbene da giovane lei abbia dichiarato “di non saper cantare”, negli ultimi tempi sono state sempre più presenti sue performance canore molto amate dal pubblico, me in prima fila. Due esempi per tutti:
1. Grey Gardens: sfido chiunque abbia visto il film a non ricordare con affetto il duetto con Drew Barrymore!
2. American Horror Story: Asylum : la reinterpretazione di The Name Game Song è entrata nella storia delle serie tv.
Curiosità:
Sapevate che Jessica Lange è un’appassionata di fotografia? Nel 2008 ha perfino pubblicato una sua raccolta, 50 Photographs, con introduzione di Patti Smith. Qui di seguito tre suoi scatti tratti dalla raccolta:
Qui si conclude il primo articolo di questa rubrica, diteci con un commento cosa ne pensate di Jessica Lange, quando e come avete ricordato dove l’avevate già vista. O parlateci anche di una vostra esperienza di VIP watching, o ancora di un personaggio che vorreste vedere nel prossimo numero di questa rubrica! Un saluto con il sorriso della protagonista di oggi:
bravo moggiiiiii sei il migliore <3