Le quattro popolari attrici delle comedy più in voga del momento esplorano le caratteristiche di questo genere televisivo e concedono un’intervista al The Wrap.
Zoey Deschanel – Ancora una “New Girl”?
Lo scorso anno “New Girl” ha dato vita a una delle più storyline più pericolose che possono essere inscenate in una serie tv: una relazione. Dopo un anno e mezzo di tensione e suspance sul tema “si metterano insieme oppure no”, la Jess di Zoey Deschanel e il Nick di Jake Johnson sono diventati un elemento ricorrente alla fine della seconda stagione – e i loro alti e bassi come coppia sono stati la forza motrice per la gran parte della stagione successiva. New Girl ha portato una svolta per le sitcom targate FOX, e ha dato a un’attrice conosciuta principalmente solo per due importanti ruoli – “Almost Famous” e “(500) Days of Summer” – un paio di nuovi spunti per svolgere il lavoro che per lei è quello più duraturo della sua carriera.
Stai entrando nel quarto anno dello show. Sta diventando semplice perché lo hai già fatto prima, o è più difficile mantenere il ruolo fresco e originale?
Non diventa esattamente più facile. Le sfide cambiano. Appena pensi che stia diventando più semplice, ecco che c’è qualcosa di nuovo che devi provare a risolvere. E può essere difficile farlo mantenendo la consistenza del personaggio nel corso di tre anni. Questo anno è stato sicuramente un anno di sfida, in particolare per quanto riguarda la relazione fra Nick e Jess, e sono piuttosto orgogliosa del fatto che siamo riusciti a superare questo momento.
È un principio già assodato nella televisione che sia la tensione sessuale a tenere vivo uno show, ma una relazione non può contraddire tale regola?
Si. Non sarebbe stata necessariamente la mia scelta quella di mettere insieme Nick e Jess, perché è molto più difficile interpretare Jess come una ragazza coinvolta in una relazione seria piuttosto che interpretarla come ragazza single che commette degli errori e si rende ridicola. Ma quando lo abbiamo fatto, ho riconosciuto che dare una svolta in questo senso nel corso della stagione avrebbe permesso alle persone di sentirsi legati a questi personaggi che vogliono realmente stare insieme. E quando li abbiamo fatti lasciare [ nei pressi del season finale ], abbiamo ottenuto così tante opzioni in termini di cosa può accadere a due personaggi che sono single ma che hanno un passato alle spalle. E sono felice. [ Risate ] Adoro Nick e Jess insieme, ma la tensione fra i due è molto più divertente da interpretare.
Puoi crescere come attrice interpretando lo stesso ruolo settimana dopo settimana per tre anni?
A dire il vero, ti rende più forte come attore. Penso che sia come la migliore classe di recitazione che abbia mai avuto. Non importa come, devi fare in modo che le cose funzionino quel giorno, anche se è qualcosa che non hai mai fatto prima e non sai come farlo. Quando prendi parte a un film, sai cosa andrai a fare. Quando prendi parte a una serie tv, conosci solo quello che farai nel pilot. Non sai dove andranno a parare i prossimi 100 episodi, come le dinamiche interne possano influenzare le cose, come si evolverà nel corso degli anni. Lo scoprirai solo quando arriverà il momento. Quando facevo film ogni tanto mi prendevo del tempo libero per fare musica, per poi tornare a recitare e pensare, sono davvero arrugginita. È come rimettersi in forma – devi flettere quei muscoli. La TV ti fa flettere quei muscoli quotidianamente.
La CBS ha recentemente avviato la campagna “Emmy Mailers” (in relazione al telefilm “The Good Wife”) puntualizzando il fatto che “The Good Wife” realizza 22 episodi a stagione, e che si scontrerà con show via cavo che realizzano solo 8-12 epsiodi. Come vedi la competizione tra reti nazionali e tv via cavo per quanto riguarda le comedy e ti sei chiesta se è una sfida equa?
Beh, il fatto che non sia giusto, più che il numero degli show, è che siamo sempre con la pistola puntata addosso. Il processo di realizzare uno show per le emittenti nazionali è semplicemente più stressante. E quello che è più difficile è che la durata della puntata deve essere di 21:35 minuti. Con gli show via cavo, possono essere raggiunti i 30/31 minuti, il che significa che possono tagliare le pause. Loro hanno libertà nel minutaggio che noi non abbiamo. Ci sono momenti in cui avere un paio di secondi extra per girare una scena farebbe davvero la differenza. Ma impari a gestire la cosa ed essere comunque creativo.
Stai girando un paio di film durante la tua pausa quest’anno, “The Driftless Area” e “Rock the Kasbah”. Ti è mancato girare film?
Si. Mi è mancato poter interpretare personaggi diversi. È bello poter uscire di scena e poter fare un paio di film e poi tornare con una nuova esperienza sulle spalle.
Cosa ci puoi dire riguardo a questi film?
Beh, sono preoccupata di parlare di “The Driftless Area” perché non voglio rivelare niente. Il mio personaggio è una donna misteriosa. Questo è il tipo di film in cui ho davvero fatto una nuova esperienza, un piccolo lirico film indipendente. È una specie di magico realismo tragico. È un bellissimo, bellissimo copione, ed è bello tornare a questo genere di cose considerando quello che ho fatto.
E la parte in “Rock the Kasbah” è più piccola, ma è davvero divertente e grazie ad essa sono tornata a lavorare con Bill Murray. Non sono la numero uno nel “call sheet” [ossia, l'ordine di chiamata degli attori in relazione delle scene da girare] in nessuna delle due situazioni, il che è quasi un sollievo.
Anna Faris – Da Scary Movie alla maternità divertente.
Anna Faris non sognava di diventare un’attrice di comedy quando era ragazza— ma da quando la sua carriera è decollata con la parodia del film horror “Scary Movie” nel 2000, viene riconosciuta per la sua comicità, che unisce charme e frivolezza. Nella nuova sitcom di Chuck Lorre per CBS, Mom, la star rivela di aver trovato il mix perfetto di risate e profondità, interpretando una donna alcolizzata con una figlia adolescente incinta. (Ricordate che noi facciamo sottotitoli per Mom!)
I temi principali di Mom sono più oscuri rispetto alla maggior parte delle sitcom. Parlaci dell’equilibrio tra la spensieratezza e l’intenso significato sottinteso.
Ci troviamo davanti ad una storia di gravidanza e sogni non realizzati. Il mio personaggio, Christy, sai che è una mamma single e che ha avuto sua figlia quando era una teenager. E anche sua mamma ha avuto Christy quando era un’adolescente.
È molto interessante dove lo show porta Christy.
Amo gli episodi dove ho un appuntamento e cose del genere. Adoro Justin Long, e Nick Zano è stato molto divertente. Ma onestamente, è altrettanto bello che ci vengano affrontati temi più grandi degli interessi amorosi. Un’attrice passa i suoi 20 e 30 anni recitando in ruoli dove cerca di trovarsi un ragazzo. E tutto ciò è estenuante! Quindi è stato molto gratificante esplorare altri temi, e mi sento incredibilmente fortunata del fatto che a questo punto della mia vita, a 37 anni, stiamo facendo uno show su due donne forti quanto complicate.
Da dove prendi ispirazione per recitare nel ruolo di Christy?
Come persona, penso che queste problematiche siano collegate. Christy sta fondamentalmente ricominciando da capo. È quasi come una neo mamma, perché le sue priorità non sono stati i suoi figli nel passato. E non so se ho pienamente capito quanto mi abbia aiutato essere una mamma per interpretare il ruolo di Christy. È un sentimento intenso che provi. Penso che Christy si senta incredibilmente in colpa e in parte per questo motivo che a volte tollera il comportamento inappropriato della figlia.
Raccontami della transizione da film alla televisione e, in particolare, il formato da 22 episodi.
È stata un’esperienza perfetta per dove sono adesso con la mia vita. In questo format devi essere coraggioso. Friends è stato il primo show che ho girato in multi-camera, e mi ricordo che ero terrorizzata. Stavo seduta nel mio camerino e pensavo: “Non posso uscire. Come faccio a scappare, dove andrei? Potrei scappare in Canda.” È molto avvincente ed eccitante.
Cosa hai da dire a quelle persone che si ostinano ancora a dire che le donne non sanno essere divertenti?
Credo semplicemente che non siano molto intelligenti. [Ride]
Il mio viaggio nella comedy è stato strano e credo che, a differenza di molte altre donne che lavorano nella comedy, non è mai stata mia intenzione. Ero una ragazzina molto seria. Ero stranamente bassa, crescevo quasi di 20 cm in meno di tutti i miei compagni di classe. Avevo un po’ del complesso di Napoleone, così non sono mai stata il clown della classe. Avevo bisogno di essere presa sul serio e quando ho iniziato a recitare, facevo solo ruoli drammatici. Ci sono persone nella mia vita che sono stupite di come io sia finita a fare comedy, ma la comedy mi ha reso una persona più felice. È un enorme complimento, riuscire a far ridere qualcuno.
È fastidioso che ci siano ancora oggi conversazioni riguardo alla comicità delle donne. Alcune generazioni dovrebbero tirare le cuoia. [Ride]
Taylor Schilling – Il drama è la nuova comedy – la dama della dramedy?
Taylor Schilling è stata nominata ai Golden Globe nella categoria drama, ma il suo show, “Orange Is the New Black,” è stato presentato agli Emmy nella categoria comedy. Schilling, che non si è mai considerata divertente, rivela la possibilità di giocare attorno agli aspetti comici del suo personaggio, nella serie creata da Jenji Kohan. E promette anche momenti più felici – e più bui- per il suo personaggio, la detenuta Piper Chapman, quando la Netflix trasmetterà la seconda stagione, dal 6 giugno.
Quanto è strano che il tuo show fosse considerato un drama ai Globes, ma una comedy agli Emmy?
Non è strano? Ora, per gli stessi motivi è una comedy. Mi sorprende sempre quando le persone pensano che io sia divertente.
Stavo per chiederti se ti ritieni un’attrice comica.
No, mai— per nulla. È stato solo quando ho incontrato Jenji che mi disse “Sei divertente”, io risposi “Andiamo, mi stai prendendo in giro.” E lei “No, lo sei.”
Quando abbiamo visto per la prima volta Piper, sembrava un po’ pignola, severa, come sua madre. Lo pensavi anche tu all’inizio?
Non l’ho mai vista in questo modo. Quando sento queste parole, penso: “Forse è vero quello che vedono le persone.”, ma secondo la mia esperienza interna, è una donna che lotta per mantenere il suo status quo e prova duramente ad esserne adatta. Non vuole toccare nulla che ritenga sia inaccettabile al mondo esterno. Credo che sia un modo di essere che può starti stretto e che sicuramente potrebbe farti apparire come una di quelle parole. Ma penso semplicemente che lei cerchi di essere quello che pensa che le altre persone ritengano che lei debba essere.
Quando senti dire che lei è troppo tesa e maniaca del controllo, ti senti di dover dire “Ehi, volete aspettare un poco!?”
Il personaggio inizia da quel punto un viaggio preciso, che andrà sempre a scavare più nel profondo nella seconda stagione. E penso che sarà molto entusiasmante vedere come tutto il controllo verrà mangiato via: è come mettere un penny in una Diet Coke o qualsiasi altra cosa eravate soliti fare durante l’ora di scienze a scuola e vedere il tutto corrodersi. Tutto ciò che è vecchio si corrode. Qualche volta la gente dice qualcosa ed io rispondo “ma hai visto l’ultimo episodio?”. Lei sta veramente cambiando direzione. E’ un grande cambiamento il suo, per come noi l’abbiamo vista all’inizio. Quello che è veramente figo del mondo che Jenji ha creato è che ogni avvicendamento reale al suo interno, ogni avvicendamento che ti porta a fingere di essere la persona che non sei, segue a qualcos’altro di simile ma sempre in una maniera divertente!
La seconda stagione sarà cupa come il finale della prima o ci sarà un mix?
Credo sia sempre tutto un po’ mixato, ed è questo il valore aggiunto dello show. All’interno di quell’ambiente il viaggio personale di Piper si dirige verso posti sempre più profondi. E ad un punto tutto è più cupo e oscuro.
Con il rilascio immediato dell’intera stagione da parte di Netflix, la risposta del pubblico è immediata tanto quanto, o è sempre costruita in tempi più lunghi?
Non mi sono mai ritrovata in una situazione simile, e l’anno scorso è stato tutto davvero improvviso: in una settimana così tanta gente aveva già visto l’intera stagione!
Mindy Kaling – The Emmy Project
Passiamo a Mindy Kaling, il cui talento e la cui stamina pura àncorano uno show il cui desiderio è quello di osare verso nuovi orizzonti della risata, e tuffiamoci nella sua emozionante vita. ” The Mindy Project”, che presto entrerà nel suo terzo anno in onda, ci presenta una energica eroina piena di difetti di nome Mindy (per niente e del tutto collegata alla Kaling, se capite cosa intendo), una esperta dottoressa che è anche un fallimento seriale nelle storie d’amore. (Per un nostro articolo-recap sulla serie qui)
E stato davvero divertente guardare il tuo talento crescere tra “The Office” e “The Mindy Project” come la forte e innovativa voce femminile della comedy quale sei. Come è stato per te?
Una delle cose più carine è vedere così tante serie comedy crescere e vedere così tante donne piene di difetti e super interessanti come voce principale di esse. Per lungo tempo sulla tv le donne sono state il punto fermo molto mascolinizzato per tutti gli altri personaggi (le varie mamme nelle serie con protagonisti le famiglie), e la vita reale non è nemmeno lontanamente così.
Ho scritto per “The Office” per otto anni. Steve Carell era un personaggio principale pieno di difetti e divertentissimo. Quando ho deciso di voler iniziare il mio show sapevo di non volere un personaggio maschile principale. Perché negarmi tutto quel divertimento?
Che feedback riscontri tra i fans del tuo show?
Resto sbalordita di quanto i fans siano devoti e favorevoli al personaggio. Su twitter o all’aeroporto, le donne che mi fermano sono sempre molto carine e piene di parole di supporto.
La gente fa ricamare sui cuscini o inserisce come propria firma personale sui social network le cose che Mindy dice.
Parliamo degli stereotipi della “figaggine”. Credi che il tuo personaggio sia un antidoto contro le donne impossibilmente perfette che vediamo di solito in TV?
Aspetta, non sono forse la brutta grassona con cosce enormi e di solito non è forse il primo pensiero della gente? Personalmente mi ritengo del tutto apposto. Mi sembra di essere continuamente riempita di complimenti ambigui sullo show, e non so mai come rispondere per bene. Il mio show è un riflesso di come io mi sento. La mia vita dal punto di vista relazionale non è affatto male, i ragazzi nemmeno. E nello show i ragazzi che frequento sono riflessi dalla mia vita reale – Max Greenfield, Seth Rogen. Non ritengo sia strambo che io frequenti gente così. Non siamo mica ne “La Bella e la Bestia”. Ma a volte è così strano parlarne, almeno per alcuni.
Non voglio correre sulla difensiva. Purtroppo si entra in un territorio minato in cui potrebbe sembrare che io stia dicendo di essere chissà quanto figa. Il mio messaggio è sempre uno però: io amo che la mia personalità ha un impatto tale da far stare meglio le ragazze con loro stesse.
Dove vuoi condurre il tuo personaggio?
Sin dall’inizio lei è stata sempre una pasticciona – un fascio di verità personali con opinioni basate sugli istinti e sulle intuizioni piuttosto che sui fatti.
Io ho avuto uno sviluppo un po’ ritardato, come un fiore a tarda fioritura: sono stata una grande nerd per molto tempo. Sebbene il personaggio sia per certi versi molto diverso da me, abbiamo tanto in comune. Lei ha compiuto questo grande e nobile passo di diventare una dottoressa, ma lei ha ancora tanto da imparare e così tante brutte abitudini da eliminare.Ad esempio vuole sempre stare intorno alla gente più figa. Possiede una pistola, che perde di continuo. A volte sembra essere uno strambo di dimensioni giganti.
Ha ancora tanta strada da fare, deve soffrire tanto nel suo percorso. Ha bisogno di attraversare delle prove prima di potersi dire vincitrice. Vuole avere un corpo da urlo, essere magrissima e frequentare un ragazzo super ricco. La speranza è che lei riesca a imparare che questo non è quello di cui ha bisogno né quello che in realtà vuole.
Tradotta da Sabrina, Martina, Memory717