The Good Place – Recensione 2×03/04 – Dance Dance Revolution / Team Cockroach

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Dance Dance Revolution è un punto di svolta per The Good Place, rappresenta tutto ciò che è successo negli 800 tentativi di Michael di rendere un inferno la vita nell’aldilà di questo gruppo di peccatori e cosa potrà essere di loro, se faranno gruppo con colui che sta rovinando la loro esistenza.

L’episodio potenzialmente è una bomba ad orologeria su più fronti, innanzitutto ci mostra quali personaggi hanno avuto una promozione, passando da secondari a principali.
In primis Vicky, che lasciatemelo dire sta diventando la mia preferita. Le sue manie di protagonismo sono la punta di diamante per questi episodi e sono certa che si rivelerà il villain di questa stagione, non considerando il ruolo di Shawn, troppo poco presente al momento per risultare una minaccia.
Dall’altra parte Mindy St. Claire, che non pensavo sarebbe ritornata, ma soprattutto potesse rappresentare un tassello tanto importante nella vita di Chidi ed Eleanor.
Nelle 800 volte in cui Eleanor è riuscita a scoprire che il Good Place fosse in realtà Bad, si sono trovati 13 a scappare nel Medium, e Mindy ci ha rivelato un segreto abbastanza interessante.

Ammetto che è stata una sorpresa vedere quel footage di entrambi dirsi “ti amo”, personalmente non avrei mai sperato, né voluto vederli insieme e non perché non me l’aspettassi, ma perché li vedo male assortiti.
I personaggi di the Good Place hanno un che di interessante, nessuno di loro è volutamente cattivo e rappresentano assolutamente lo stereotipo  che ci aspettiamo di trovare all’inferno, anzi.
Eleanor è l’esatto risultato del rapporto che ha con i suoi genitori, lo stesso vale per Tahani, Jason è troppo stupido per essere considerato cattivo di proposito e Chidi è semplicemente troppo volto a fare la cosa giusta, per scegliere quella tragicamente esatta.
Proprio in questo non riesco a trovare affinità tra “alunna e maestro”, ma forse Chidi rappresenta quello di cui ha bisogno, qualcuno che le lasci vedere la scelta giusta e che non gliela imponga.

La bomba finale, a cui si riallaccia Team Cockroach è la scelta di Michael di fare squadra con i ragazzi, e provare a distruggere il tentativo di Vicky dall’interno.
Il quarto episodio si rivela un po’ sottotono rispetto a quello precedente, troppe macchinazioni, troppi dialoghi forzati, intervallati da flashback riguardo Tahani, utili a farci riprendere dai cali di attenzione.
L’idea del team finale è stata l’unica possibilità per Schur di smuovere un po’ le acque da questo loop temporale quasi insopportabile.
Trovo incredibile come una serie con un’idea così originale riesca attualmente a risultare  noiosetta rispetto alla  la prima stagione, che aveva quel quid in più, sia per tempi comici, che per il crescendo di situazioni in cui si sono trovati i protagonisti.
Il problema della seconda non è il fine della trama, ma è come se i personaggi ormai già ci avessero dato tutto il possibile e non abbiano più nulla da dire, eccetto Eleanor che rimane quella più caratterizzata e interessante.

L’episodio, essendo costituito da soli dialoghi, sembra volto ad essere un assemblaggio di scene a fare da preparazione per la scelta di Eleanor di stare dalla parte di Chidi, a dispetto delle sue sensazioni negative verso Michael. Questo può essere sicuramente un punto di svolta per la serie, sperando che ciò che ci si prospetterà sia migliore di questo stallo narrativo, durato forse un po’ troppo.
Le aspettative erano alte e spero di sbagliarmi, conoscendo bene il lavoro di Schur e avendolo amato sia nelle sit-com che nel drama.

L’unica cosa di cui non possiamo lamentarci è la scoperta di come sia morta Tahani, che ci dimostra quanto lontana sia dalla perfezione, e quanto le sue insicurezze scaturite da Kamillah abbiano influito sulla sua vita e sul suo decesso.

E con questo, vi lascio e vi invito a visitare la pagina The Good Place Italia

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