Chicago P.D. – Recensione 1×02 – Wrong Side on the Bars

Se avessi potuto trattenere il respiro per 40 minuti, lo avrei fatto. L’episodio è stato veloce e frenetico e mi ha tenuta incollata allo schermo del pc solo come le belle serie tv son in grado di fare #mipiaceassai

La Unit si è messa in moto per cercare di trovare Diego, solo questo conta. Ci hanno presentato Antonio come il “good cop” ma in questo episodio è stato titubante sino a quando, alla fine, ha ceduto anche lui all’utilizzo di metodi poco ortodossi. È stato un duro colpo al cuore vederlo così combattuto ma nel frattempo così deciso, ovviamente, a trovare il figlio rapito da un complice di Pulpo che lo rilascerà solamente quando il suo capo sarà fuori di prigione. “Do what you gotta do” è stato il motto dell’episodio e non nego che nel momento un cui Antonio decide di fare tutto il possibile per ritrovare Diego, ho temuto il peggio. Il dolore per i pugni dati con la mano avvolta in una catena li ho sentiti pure io che stavo comodamente seduta in poltrona.

This is gonna hurt….

Non fraintendetemi però, chiunque avrebbe potuto fare una cosa del genere, se non peggio, pur di farsi dire dove sta il figlio. Quello che più mi ha commosso delle scene di Antonio è stato il discorso della moglie: parole toccanti e disperate. Due genitori che vengono posti davanti a una scelta: scendere a compromessi o salvare la vita del figlio con ogni mezzo possibile. Ed è qui che il poliziotto decide di oltrepassare la linea del bene, nonostante i suoi princìpi.
In soli due episodi siamo riusciti a capire molto dello show: quando la posta in gioco è alta, ci viene mostrata la vera natura dei personaggi. Salta così fuori il coraggio di Erin Lindsay che non aspetta la squadra e prende in mano la situazione, tutto per salvare Diego. Nei minuti che sembrano ore, nel pullman la tensione è alle stelle e bisogna fare in fretta prima che tutto precipiti nell’irreparabile. La corsa disperata di Antonio verso il figlio che ha una pistola puntata alla testa racchiude gli ultimi attimi carichi di tensione, la quale viene liberata quando mette piede in pullman e spara a bruciapelo a Mateo. Un gioco di squadra ben riuscito dove i protagonisti son stati in grado di non perdere totalmente la testa.

Continuando a parlare di Lindsay, veniamo a conoscenza un po’ del suo passato. Jay non ci mette molto a chiederle se il suo lavoro come poliziotta sia dovuto a un qualche ricatto da parte di Voight, sappiamo che non è così. Le loro scene son sempre divertenti e mi piacciono anche perché li vedrei bene come coppia, a parti invertite però visto che Jay si sente tanto “househusband”. Strappalacrime il momento in cui Erin va dalla famiglia di Jules a dare la triste notizia della sua dipartita.

Il personaggio che ancora non sono riuscita ad inquadrare è Ruzek. Nel momento in cui ha fatto di testa sua, sbagliando soprattutto, avrei voluto entrare nello schermo e schiaffeggiarlo, si redime negli attimi prima del salvataggio di Diego. Il fatto che non voglia dire alla compagna il lavoro che fa prima o poi gli si ritorcerà contro! Voight mi ha sorpresa anche in questo episodio, pensavo che avrebbe forzato un po’ più la mano con Antonio e invece ha fatto sì, inconsciamente (o forse no?), che fosse lui ad andare e dirgli “Let’s do it your way”. Il discorso finale, dopo il funerale di Jules, fa capire come il rapimento di Diego abbia contribuito a far sì che la squadra si amalgamasse sempre di più e anche Antonio, che prima non avrebbe mai lavorato insieme a Voight, si veda soddisfatto di far parte di una squadra del genere.

“I’ve been given the go ahead to run Intelligence the way I want to run it, no interference. This is our unit now. You do things my way… Our way. You’ll unclip your badge at night knowing you did right. The police standing next to you are your family and to me there’s nothing more important. If you’re in, stay here with me. “

Abbiamo capito che Voight ha avuto qualche aggancio per uscire di prigione, e la Signora nel tetto che lo minaccia ne ha la prova lampante. Hank Voight però non ci sta a lavorare per gli altri, o si fa come dice lui o si passano dei brutti momenti. Lo ha fatto capire bene. “I work for Chicago” <3

Per concludere è stato bello vedere Gabriela, sempre presente nella vita del fratello e la figlia di Antonio, dolcissima. I due agenti con la volante, mi perdonerete se ancora non ricordo i nomi, hanno fatto poco ma son stati efficienti e divertenti. Soprattutto nella vendetta contro chi gli aveva assegnato la volante puzzolente, per un attimo ho pensato che quel panino avesse qualcosa che non andava bene!
Se dovessi dare un voto a questo episodio sarebbe un 8 con tanto di WOW come commento. Non mi resta che lasciarvi con il promo per il prossimo episodio e ricordarvi di passare nelle pagine Chicago Fire Italia e She’d the ONE!

About ManuMa

Amante di libri, musica, cinema e serie tv (altrimenti non sarei qua!). Ho perso il conto di quante serie tv guardi, ho iniziato ad appassionarmi grazie a Prison break e successivamente Chuck, e da quando guardo le serie in contemporanea con gli States ho trascorso tanto di quel tempo al pc che potrei essere diventata un tutt'uno con esso. Prediligo le serie comedy, drama e fantasy che dire? La mia età non la rivelo ahah

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