Downton Abbey per la sua quinta stagione ci regala un season finale ricco di emozioni, gioie e patimenti. L’ultimo sguardo sull’intera tenuta di Downton lascia al cuore degli spettatori una visione d’insieme del gruppo di persone a cui ormai ci si è tanto affezionati nel luogo in cui tutte le storie si intrecciano, sorgono e spesso trovano fine. Il season finale offre degna conclusione a tante trame di personaggi principali, ma non lascia certo il calderone vuoto in vista del Christmas Special!

Una delle prime battute della duchessa lady Violet riassume perfettamente il cuore pulsante dell’episodio e riporto qui lo screenshot:

Le perle di verità di Lady Violet riescono sempre a tirar le fila di quanto vien detto, tutto con una eleganza e forma tutte britanniche che ho più volte elogiato nelle mie recensioni. Il perno di tutte le storyline di Downton sono sempre gli affetti e le lotte, gli struggles a cui questi affetti vengono sottoposti dal tempo che scorre, dall’ottusità, dalla malevolenza e a volte anche dalla natura stessa.

Rose e Atticus, finalmente marito e moglie, riescono a superare i numerosissimi ostacoli alla loro unione. Il loro è il vero coronamento dell’amore nell’episodio, un amore che riesce a vincere i pregiudizi, i precetti religiosi, i complotti di una madre frustata dalla vita e ignara di aver soltanto reso più forte l’amore dei due. L’aiuto di genitori che davvero hanno a cuore il bene dei propri figli è stato sicuramente determinante per la riuscita del connubio. In particolare Shrimpie e la madre di Atticus che con dichiarazioni molto forti e scene piene di tensione – soprattutto quella di Lady Aldridge – si oppongono fermamente all’agire dei coniugi in difesa del più nobile amore per i figli propri.

L’amore e la determinazione di Lady Aldridge mi portano a spendere sin da subito due parole per Edith, personaggio che finalmente riesce a trovare una sua dimensione nell’amore per quella tenera creatura che le ricorderà sempre il suo grande amore. Gentilissimo è l’unica parola che trovo adatta a definire il modo in cui Lord Grantham accetta il pensiero di una nipote nata fuori da un matrimonio. Negli ultimi episodi e con gli ultimi gesti è stata ingentilita di molto la figura di Robert, rendendolo sicuramente meno scorbutico e iracondo del Robert a cui ci stavamo abituando.

Lady Violet e lady Isobel Crowley restano un po’ di sfondo e le loro storyline saranno sicuramente meglio sviluppate nello speciale natalizio: la prima riceve in questo episodio la disarmante quanto attesa richiesta del principe Kuragin, la seconda, ispirata dalla vittoria dell’amore per Rose e Atticus, prende la decisione di sposare il suo promesso lord, fugando ogni titubanza dettata dall’ostilità dei figli di lui.

Parlando ancora di una delle tante donne coraggiose del mondo di Downton, ognuna simbolo a modo suo di come sia avvenuta in tante piccole cose l’emancipazione della donna, Daisy con la sua innocenza e genuinità riesce sempre a regalare tante emozioni agli spettatori. Il modo in cui l’attrice riesce a rendere quelle del personaggio come se fossero le parole di una ragazzetta sognatrice porta lo spettatore ad esser partecipe delle scelte di vita della ragazza e, insieme a lei, di dubbi e timori. Il suo sorriso, quegl’occhi luccicanti per la visita a Londra sono probabilmente gli occhi di qualunque ragazzino che per la prima volta si rechi oggi nella big City o fantastichi sul proprio futuro.

Le scelte di Daisy devono però tener conto di due persone fondamentali per la vita di lei: il padre di William che, per quanto affettuoso e sostenitore della ragazza, non vede certo di buon gusto che “people who love each other must be far apart“, e dall’altro lato anche Mrs. Patmore, forse più di Rose la vera anima dell’episodio (e se si vuole anche un po’ della stagione). Mrs. Patmore infatti sin dai primi episodi ha avuto vita travagliata con la storia del nipote militare e attraverso questa storyline abbiamo tutti potuto avere un assaggio di cosa significasse allora perdere un proprio caro in guerra come disertore. L’immagine qui sotto racchiude al meglio quel cuor di donna, anima popolare nel senso meno dispregiativo possibile, nel gesto di rendere omaggio a quel povero figliuolo che non ha resistito al peso della guerra. La concessione di una targa in onore al ragazzo arriva silenziosa da parte di Robert, sempre su quell’onda di ingentilimento del personaggio. Robert è un Conte valido e capace, ancora pronto a rispondere ai bisogni dei suoi consociati. Quelli del memoriale e della targa insieme agli investimenti per nuove abitazioni sono sicuramente gesti per cui la comunità di Ripon sarà a lungo riconoscente.

Purtroppo in Downton non è tutto rose e fiori e qualcuno ci rimette sempre. Quest’anno, come ormai da molti anni ahi noi, sono i Bates a non godere di un happy ending, e per loro arriva l’assurdità tra le assurdità: l’arresto di Anna per via dell’omicidio di mister Green. Da stuprata ad assassina. Questa è la legge di Scotland Yard – neppur se fossi la regina del Nilo – e a questa non si controbatte neppure con l’innocenza. Temo proprio, infatti, che il Christmas special possa deludere noi fan che desideriamo porre la parola fine al travagliato intreccio con la storia di Green, e possa invece soltanto prolungare la prigionia per Anna. Almeno, forse, i Bates avranno qualcosa in più in comune dopo questo arresto (campagna su Twitter al più presto):

Restiamo sul finire a discutere di Mary, della sua ormai quasi pietosa passione sfrenata per essere all’ultima moda (il papillon al matrimonio… dai!) che è una palese compensazione per la mancanza di altri stimoli sentimentali. Dalle ultime scene, in questo episodio da un lato sembra che lord Gillingham sia ancora disponibile, ma dall’altro, dopo l’ormai dovuto scambio di battute tra Carson e Mary, si prospettano per il futuro arrivi di nuovi pretendenti per la primogenita Grantham (qui la notizia di Matthew Goode per lo speciale natalizio…!). E, parlando ancora di indecisi con figli a carico, c’è Tom che sembra sempre più proiettato a trasferirsi a Boston, ma qualcosa mi fa dire che potremmo ancor rivedere questo ragazzo nelle prossime stagioni. In fondo sta per arrivare la Seconda Guerra Mondiale anche a Downton, no?

Non sarà una guerra, ma è sicuramente un bel trambusto poi quello che porta Miss Denker alla residenza londinese dei Grantham, tra balletti ebbri in orari non proprio consoni e raggiri di ragazzi ingenuotti. Il rinnovato Thomas, paladino del mondo LGBTQ a Downton come dicevo in altre recensioni, non si fa di certo fuggir di mano l’occasione non solo di far opera buona e pia, ma anche di farla nei confronti di un giovanotto che all’apparenza potrebbe essere anche un possibile match per il nostro personaggio. Non sono mai stato un grandissimo fan di Thomas e le sue storyline mi sono sempre sembrate un po’ deboli anche se al solito tutto è molto ben armonizzato, ed in fondo sta qui la forza di Downton Abbey: riuscire in poche sequenze a darci contezza delle dinamiche di un mondo ormai lontanissimo da noi ma di fatto ancora tanto vicino.

Note di chiusura:

+ Ormai ufficiale che shippo immensamente anche Molesley e Mrs Baxter!

+ Aspetto con trepidante ansia il connubio amoroso fra Hughes e Carson 

+ Cora potrà tornare a fare la brava mogliettina silenziosa: che tristezza di personaggio per un’attrice così bella!

Downton Abbey è finito, adesso non avrò la mia dose di british accent settimanale per un po’ di tempo. Questa stagione è stata indubbiamente superiore qualitativamente rispetto alla quarta e non mi ha annoiato nemmeno un secondo. Le storie risultano essere sempre interessanti, non ho ancora voglia di abbandonare i personaggi che negli anni sono entrati nei nostri cuori, non mancano mai il divertimento ed una gran dose di lacrime (spesso anche di gioia)!

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