Il secondo episodio di Proof ci fa addentrare nella ricerca di Cat & Co. e continua a farci incuriosire sempre di più di questa serie, facendoci desiderare di scoprire quanto prima cosa c’è dopo la morte. Quante volte abbiamo sentito dire dai nostri nonni “Sicuramente adesso lì in paradiso la loro amicizia/il loro amore continua”. C’è qualcosa di vero in questa frase? Ivan Turing può morire felice, sapendo che lo aspetta un altro mondo nell’aldilà? La forte voglia di scoperta che l’uomo ha, appoggiato sia da Janel che da Zed, trova una sorta di muro nella dottoressa Tyler, non ancora convinta di aver fatto la scelta giusta prendendosi l’incarico di fare ricerca.
Adesso possiamo dire con certezza che ci saranno i casi della settimana, ma per fortuna tali casi vengono presi dai vari fascicoli raccolti da Turing e poi consegnati a Cat.
Già il titolo Til Death suggerisce che c’è di mezzo un matrimonio, ed in effetti il protagonista di questo episodio è un uomo che ha di recente perso la moglie, ma nonostante ciò sente ancora la sua presenza e addirittura la vede. Cat, come d’altronde ogni uomo o donna di scienza, pensa subito che Luke Martel abbia solo bisogno di qualche seduta psichiatrica, ma dopo un attentato in casa sua, la dottoressa capisce che forse il problema di Luke potrebbe essere ben più grave. In effetti l’uomo ha una lesione al cervello che gli provoca queste allucinazioni, e forse anche una sorta di blackout, quindi bisogna operarlo. Per quanto Cat sia scettica, succedono davvero delle cose strane, anche dopo che Luke ha subito l’intervento. A questo punto ci dobbiamo solo chiedere: i “fantasmi” esistono davvero? La moglie di Luke sarebbe rimasta con lui per sempre, o solo finché lui non avrebbe accettato definitivamente la sua morte (come un po’ ha fatto quando ha accettato di operarsi, anziché uccidersi per raggiungerla)?
Tutta questa situazione, per quanto le sembri assurda, porta Cat a chiedersi se anche lei potrebbe aver visto qualche “fantasma”. Charles le conferma che a volte il nostro inconscio ci fa sognare persone che pensiamo di non aver mai visto né conosciuto, ma che invece hanno fatto in qualche modo parte del nostro passato, quindi Cat chiede a Janel di fare una ricerca su alcune sue pazienti le cui caratteristiche fisiche potrebbero corrispondere a quelle della donna con la sciarpa verde. Purtroppo da questa ricerca non è risultato nulla.
Vediamo una Cat combattuta tra ragione e cuore: se da una parte non può credere a tutte queste cose soprannaturali, dall’altra, come le fa notare anche Ivan, è curiosa di scoprire se c’è qualcosa di vero e forse ha anche un po’ paura di tutto ciò. Nonostante voglia fare la dura, nei momenti in cui rimane sola cerca di fare come fa Luke con la moglie, mettendo del gelato nella tazza di Will, con la speranza che il figlio compaia davanti a lei, ma poi butta via tutto come a voler tornare sulle sue convinzioni che tutto ciò sia soltanto una sciocchezza.
Le mie primi impressioni su Zed durante il pilot erano state ottime, ed in questo secondo episodio si riconferma essere un bel personaggio. Nonostante sia ancora un tirocinante, sa bene quello che vuole: vuole imparare tutto del mestiere del medico, tutti gli aspetti, anche dedicandosi alla ricerca insieme a Cat e Janel. In questo episodio ha affiancato il dottor Barliss che ha scatenato una sorta di sfida tra ex coniugi, portando Cat all’arresa e alla decisione di non tarpare le ali a Zed, ma il ragazzo ha saputo dire la sua con decisione. Questa situazione ci ha permesso di iniziare a conoscere anche Len e chissà che non avremo qualche flashback della sua vita matrimoniale con Cat…
Cosa dire? Sono davvero entusiasta di Proof! Se il pilot mi aveva convinto solo fino ad ottenere un 7.5, questo secondo episodio ottiene un punteggio più alto perché è stato come una sorta di porta che si è aperta verso l’ignoto che però mi ha fatto venire tante domande. Sono molto incuriosita dal personaggio di Cat perché mi piace questa sottile linea tra ragione e cuore, due elementi che sembrano combattere tra di loro all’interno dell’animo della dottoressa. La storia della signora con la sciarpa verde, inoltre, è stata davvero una bella trovata e non penso che sapremo subito di chi si tratta… Sarà bello ed interessante, quindi, scoprire nuove cose attraverso gli occhi di Cat, ma anche attraverso la voglia di sapere sia di Zed che di Janel.
Vi lascio con il promo del terzo episodio, Showdown, che sembra sarà molto emozionale.
Ecco, questo secondo episodio mi ha proprio entusiasmata. E’ stato ancor più sottolineato l’intreccio scienza+fede+soprannaturale per via del caso di Luke. All’inizio, proprio nei minuti iniziali, pensavo che la moglie fosse proprio lì a discutere con lui, Cat e Zed….bravissimi gli attori per aver reso la scena davvero realistica. Poi, quando si è scoperto che la moglie di Luke era morta, il mio primo pensiero è stato che avesse un tumore (mi sono venute in mente le scene di Izzie con Danny in Grey’s Anatomy, sigh) e così si è rivelato essere. Però è stato affascinante notare che la “presenza” della moglie era percettibile. Ecco, il bello di questa serie è che pone domande che nella vita reale tutti quanti prima o poi, purtroppo, ci siamo posti; come ad esempio se le persone che ci lasciano, ci lasciano definitivamente o lasciano un alone della loro presenza nella nostra quotidianità. Per finire, posso rimarcare l’enorme bravura di Jennifer Beals? Penso che la elogerò spesso fino alla fine della serie 😀
A me ha fomentato tantissimo questo episodio! Bella la storia e sì, quella scena iniziale è stata da brividi!
La Beals… non ho proprio parole per definirla! Sempre mitica!!!