Revenge – Recensione 3×02 – Sin

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It is believed that original sin can only be cleansed by the waters of baptism.
But it is the sins that follow that are not so easily washed away.
And since forgiveness of trespass is only granted to the truly penitent, 
pure evil can never be erased

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In questa seconda puntata è ancora più netto e marcato il distacco tra la seconda e la terza stagione. Durante la season premiere avevamo avuto un accenno di quanto le cose sarebbero cambiate all’interno dello show e ormai sembra sempre più chiaro che la direzione presa da Sunil Nayar sia divergente da quella dell’ideatore della serie.
E, parliamoci chiaro, non è un male. Kelley aveva intrapreso un percorso troppo tortuoso, impelagandosi con sottotrame spesso inconcludenti e la dimensione del probabile era sempre più lontana. Emily era praticamente invincibile e accadevano cose talmente tanto assurde che neppure gli stessi scrittori erano in grado di spiegarci come erano possibili.
Sono in tanti a lamentarsi dello stacco temporale di sei mesi che separano le due stagione (arco di tempo del quale sappiamo ben poco), ma anche in questo caso ritengo sia un fattore positivo; è un modo per avere un nuovo punto di partenza.

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Questa puntata, incentrata sul redimere i propri peccati, è l’inizio di un nuovo e, se vogliamo, ancor più tortuoso cammino per Emily: quello del perdono.
Il target di Emily è Paul Withley, ex responsabile degli investimenti alla Grayson Global e più nella fattispecie, colui che ha messo tutti gli investitori contro David Clark, convincendoli della disonestà dell’uomo. Paul Withley, ormai pentito, ha preso i voti diventando Padre, ma neppure questo atto di pentimento abbindola la nostra giovane “avenger”: Emily è intenzionata a farla pagare a chiunque abbia fatto del male al defunto padre, a qualunque costo. Poco importa quale sia il prezzo della sua vendetta. Ormai lei è accecata e non pensa lucidamente, non analizza più quanto ha di fronte ma parte sparata, investendo chiunque si trovi sul proprio cammino. Ha chiaramente perso la bussola e sia Nolan che Jack (sì, perfino Jack) cercano di portarla di nuovo sulla retta via.

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Tuttavia, Emily è inarrestabile e la sua ira è implacabile. Continua per il suo piano, mostrando Padre Paul come un uomo peccaminoso, ma solo troppo tardi si rende conto del terribile errore che ha compiuto. Trova il modo di perdonarlo, cerca di rimediare al suo errore ma, ahimè, è troppo tardi. Ed è così che Emily capisce che deve ridimensionarsi, che la sua vendetta non può essere una crociata.

Charlotte apprende per bocca di Jack che suo padre è l’artefice della morte di Declan e quindi può smettere di incolpare sè stessa. Come sempre, quando muore qualcuno, tutti si sentono responsabili e anche in questo caso assistiamo ad uno scambio penoso tra Charlotte e Jack nel quale entrambi fanno a gara a chi si sente più responsabile.
Questa Charlotte 2.0 ancora non trova la sua dimensione all’interno dello show. Rimane sempre marginale ed è poco credibile come aspirante stronzona. Morale della favola? Tagliatele le testa!
Ah, permettetemi un immenso WTF?!? a Jack che contempla cuccioli di labrador con lo sguardo da zoofilo pedofilo.

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Per questa puntata il mio grido di battaglia è “Leave Conrad Alone“, con tanto di lacrime che mi bagnano il viso e fazzoletto con il quale mi soffio il naso.
Emily, ormai elevata a Dio, mette un po’ di pozione polisucco nella bevanda di Conrad facendolo sentire nuovamente male. Ormai Grayson Senior è arrivato al capolinea: odiato da tutti, senza più un lavoro e abbandonato anche dall’unico membro della famiglia che ancora si prendeva cura di lui (Charlotte ti odio), per lui non c’è altra soluzione se non quella di farsi un lungo esame di coscienza. Devo ammettere che il personaggio di Conrad mi fa sempre una gran pena e questa settimana, nel vederlo con gli occhi lucidi, ho provato una tenerezza così sconfinata che avrei voluto abbracciarlo, consolarlo e assicurargli che non sarebbe morto da solo.
Ok, forse sto esagerando, ma anche i cuori più duri (il mio) possono essere smossi e intenerirsi di fronte a certe scene.

L’alleanza tra Victoria e Aiden si fa sempre più interessante. Nonostante il mio amatissimo Aiden sembri più intenzionato che mai a distruggere Emily, stento a crederci fino in fondo. Gradirei che questo loro rapporto venisse approfondito, ma a giudicare dal promo verrò accontentata nella prossima puntata.

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Patrick, l’unico Grayson che valga la pena di vedere nudo (Conrad, perdonami ma non ti amo fino a questo punto) è il perfetto rimpiazzo di Declan: utile come un aspirapolvere per mangiare il tacchino. Con la maglietta poi, diventa totalmente invisibile.
Alle fan di Margaux dico una cosa: continuo a non cagarmela anche se si è denudata.

Nolan impeccabile come suo solito, che in questo episodio mi ha fatto desiderare ardentemente di avere addominali scolpiti e una folta chioma scura per poter fare del gay casual sex con lui.

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Jeda

About Jeda

Nata e cresciuta in mezzo al verde e alla campagna nel lontano 1990, Jeda sviluppa sin da piccola l’innata capacità di stare ore ed ore seduta di fronte un qualsiasi schermo a guardare serie tv. È una dote che le tornò utilissima con l’avvento dello streaming, riuscendo a vedere telefilm senza stancarsi mai, ignorando completamente lo studio. Madre di un bellissimo bambino, nella sua vita si districa tra pannolini sporchi, esami all'università e puntate da scaricare. Il suo cuore appartiene a Game of Thrones e alla famiglia Stark (fatta eccezione per Jon Snow, che ritiene un morto di sonno).