Revenge – Recensione 3×10 – Exodus

Let’s take down the Graysons once and for all.

Il decimo episodio di questa terza stagione può considerarsi a tutti gli effetti il più atteso, il più desiderato dell’intera serie. Intorno a questo episodio si è creato un hype strepitoso e tutti noi, man a mano che le puntate procedevano, finivamo con il puntare il dito contro chiunque additando prima l’uno poi l’altro come presunto shooter. Sono saltati fuori nomi a dir poco esilaranti.
Penso che questo sia un modo più che efficace di mantenere viva l’attenzione ma, come sempre accade, creare delle aspettative così elevate è un’arma a doppio taglio; significa essere costretti a non tradire la fiducia che lo spettatore riversa su un determinato show.
La domanda da porci è: quanto siamo soddisfatti della piega che ha preso questo decimo episodio?
Di certo, per essere un semplice mid season finale questo decimo episodio è stato un po’ pretenzioso, ma questa è una cosa da sempre in pieno stile Revenge.
Ma andiamo per gradi ad analizzare punto per punto.

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- Gli Antefatti.

Per la serie, un po’ di storia non fa mai male.
Amanda era solo una bambina quando suo padre venne incastrato per un crimine che non aveva commesso (cit.). David Clarke venne accusato di atti terroristici dirottando un aereo. In verità quella fu una mossa della Initiative, una congrega di uomini e donne potenti che sfruttavano disastri di portata nazionale per trarne profitto; David Clarke era semplicemente il capro espiatorio che Conrad Grayson usò come vittima sacrificale. Da uomo libero e innocente quale era, David Clarke divenne uno degli uomini più odiati d’America.
La stessa Amanda per gran parte della sua vita ha creduto che suo padre fosse un mostro, arrivando addirittura ad odiarlo. Fu grazie a Nolan, pupillo di David, che Amanda apprese la verità su suo padre: l’uomo fu incastrato dalle persone che aveva più vicino, da colei che dichiarava di amarlo, Victoria. In eredità ad Amanda lascia uno scrigno in legno con inciso il segno del doppio infinito, simbolo dell’inizio del viaggio di Amanda seguendo la strada della vendetta.
Cambia nome, diventando Emily Thorne e approda negli Hamptons, intenzionata più che mai a distruggere coloro che hanno distrutto la vita della sua famiglia.

È questo ciò che amiamo maggiormente di Revenge, il fatto che questa non è una storia che parla di perdono. A muovere la nostra Emily è quel profondo e viscerale senso di odio e disgusto verso tutti quelli che hanno fatto del male a suo padre, sia volontariamente che involontariamente. E se c’è una cosa che tutti noi invidiamo ad Emily è questo suo modo di vendicarsi senza provare alcun tipo di rimorso.
In questa terza stagione ha perso la bussola e spesso si è elevata a Dio, ma è stato proprio quando era maggiormente persa, proprio quando tutto sembrava andare per il verso storto, che è riuscita a rinascere dalle proprie ceneri.
Quindi, dopo due anni che –diciamocelo- avevano finito con il servirci sempre la stessa minestra riscaldata, decidono di dare una virata significativa alla piega che Revenge stava prendendo e, esortata da un Jack un po’ troppo impertinente per essere semplicemente un comodino, decide la data del suo matrimonio, l’8 Agosto, giorno in cui darà ai Grayson quello che si meritano. #tepiacerebbe

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- Il Piano.

Dopo la cerimonia, Emily, Daniel e tutta la famiglia Grayson, partiranno con lo yatch per trascorrere la luna di miele tutti insieme. Con una scusa qualsiasi Emily farà allontanare Victoria, costringendola ad andare nella sua cabina e lì Aiden la chiuderà all’interno, impedendole di avere un alibi. Nel frattempo Emily andrà sul puntile dello yatch e sparerà alcuni colpi di pistola in aria, verserà alcune gocce del suo sangue precedentemente prelevato e si butterà in mare, nuotando fino alla riva dove aspetterà Aiden.
Victoria, una volta incolpata dell’omicidio di Emily, farà qualunque cosa pur di essere scagionata e, inevitabilmente, finirà con il confessare i crimini di Conrad.

Ovviamente, niente di tutto questo va come previsto. Per dirla in altri termini, tutto va a puttane.
Innanzi tutto, inizialmente il piano di Emily consisteva nel ripulire il nome del padre, rendendo giustizia all’uomo che era stato; che fine ha fatto questo proposito? Se l’è dimenticato per strada? Forse ha un po’ perso di vista quale era il suo obiettivo finale, lasciando che l’odio che prova per i Grayson prendesse il sopravvento su tutto il resto.

- Conrad e Lydia.

Alcune parole vanno spese anche per loro due.
Innanzi tutto gli uomini Grayson sono tra i più manipolati al mondo. Daniel è praticamente incommentabile ma anche Conrad, nel corso delle stagioni, non è stato altro che una marionetta nelle mani prima di una donna, poi dell’altra. Desidera il potere ma non si rende conto che ogni sua azione viene dettata da altre persone. Sono addirittura arrivata a provare tenerezza per lui durante le battute iniziali, quando Emily lo manovra a suo piacimento per convincere Victoria a partecipare al matrimonio.
Lydia, d’altro canto, è la non-morta più insignificante della storia. Ricordiamoci che Conrad ha tentato di ucciderla –chissà poi come si è salvata- ma lei pensa a vendicarsi contro di Emily, piuttosto che unire le sue forze con lei per abbattere i Grayson. Il suo ritorno è completamente e totalmente inutile.
Infine, loro due come coppia hanno la stessa credibilità che può avere Dixon come produttore musicale (chi era così coraggioso come me da guardare 90210 sa a cosa mi riferisco).

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- Jack ed Emily.

Come ben sappiamo, la buona riuscita di questo piano (ahahahahahah) significa la morte di Emily Thorne e quindi la sua sparizione definitiva dagli Hamptons.
Ed Emily, ovviamente, non può andarsene senza prima aver detto addio a Jack. Il personaggio di Jack continua sempre ad essere ambiguo ai miei occhi – e NO, non è lo smodato odio che provo nei suoi confronti a parlare. Non si capisce realmente da che parte stia. Per ovvie ragioni odia i Grayson, ma non riesce a perdonare Emily per qualcosa di cui, lei per prima, è vittima. Sembra sempre serbare un forte e incontrollato rancore nei suoi confronti ed è sempre pronto a puntarle il dito contro. Jack è uno di quei personaggi che, a mio avviso, ha fatto un’involuzione dalla prima stagione. Malgrado prima mancasse di spina dorsale, aveva comunque dei pregi, quali l’innata bontà. Adesso si è trasformato in un rancoroso ditoinculo – perdonate il francesismo, ma sono poliglotta.
Nonostante questo, ho trovato il loro dialogo tanto significativo quanto riassuntivo del loro rapporto.

Emily: “Jack, c’è un’ultima cosa che vorrei dirti prima di andare. Su Amanda. Ero con lei quando è morta.”.
Jack: “Cosa?”
Emily: “Sono riuscita a farti scendere dalla barca, ma quando sono tornata… Non sono riuscita a salvarla. L’ho tenuta tra le braccia Jack. E l’ultima cosa che mi ha fatto promettere è che mi sarei presa cura d te e Carl”.
Jack: “E me lo stai dicendo solo adesso? Perché aspettare proprio ora? So che era perché eri troppo impegnata a proteggere il tuo piano”.
Emily: “Che ho cambiato, perché tu me l’hai chiesto. Perché c’era un tempo Jack, in cui tu eri il mio migliore amico”.
Jack: “Ma guarda cosa sei diventata e in cosa mi hai trasformato. Sei così egoista! Usi tutti quelli che tengono a te”.
Emily: “Ho perso anche io Amanda”.
Jack: “Mi hai portato via tutto! Anche questo momento. Questo addio”.
Emily: “So che Amanda meritava di meglio da me. Spero solo che un giorno tu capisca come mai avevo bisogno di farlo. Addio Jack”.

Niente come questo breve ma intenso scambio di parole dei due racchiude i sentimenti di rabbia di uno e il profondo senso di colpa dell’altra.
Essere in grado di dare un giudizio a loro due come presunta coppia è impossibile, in quanto per me non sono niente se non nostalgia del passato.

 

- Patrick.

Ce lo siamo chieste tutte quante, appena lo abbiamo visto comparire sullo schermo. È necessario che Patrick torni, se ce lo devono far vedere vestito?
La risposta è davvero ovvia.
A discapito della sua inutilità speravo in qualche scena carina con Nolan, mentre anche in questo mi ha delusa; l’unico motivo per cui si reca da lui dopo la cerimonia è perché Nolan gli dice di sapere cosa ha fatto alla macchina di Conrad.
Diciamo che non è esattamente questo il motivo per cui desidero che il ragazzo che amo –sparito dalla circolazione per mesi- decida di tornare con me. Il mio Nolan merita molto di meglio! (E qui mi aspetto i cori Nemily!)

- Sara/Charlotte.

Avete presente quanto detto poco fa su Patrick? DIMENTICATELO.
Quando si parla di inutilità, le due a contendersi il primato sono indubbiamente Charlotte e Sara. L’unica cosa positiva della prima è stato l’abito; la seconda è così imbecille che non è neppure in grado di suicidarsi. Tra l’altro, il fatto che lo faccia per Daniel, è tutto dire.

- Aiden e Emily.

0000Penso che nel corso delle recensioni ho speso così tante parole a favore di questa coppia, da averle terminate; ma anche in questo mid season finale ci hanno mostrato quanto, con dei semplici gesti, riescano a comunicare non solo tra di loro, ma anche a noi.
Lui che la va a trovare poco prima delle nozze rischiando di far saltare in aria tutto il loro piano, e lo fa solo perché doveva vederla, è stato qualcosa di estremamente sensuale e dolce allo stesso tempo.
La chimica che condividono è palpabile e innegabile e non si tratta di qualcosa di esclusivamente carnale. Loro due funzionano anche come partners in crime, sono complici in qualunque loro azione e questo va pari passo alla loro relazione amorosa. Sono sicura che ciò che hanno è il meglio che entrambi potranno mai avere a livello di coppia, perché il loro è un rapporto completo.
Insomma, diciamo una cosa che può andare bene a tutti. Non siamo noi a scegliere le nostre OTP, sono loro che scelgono noi!

- Nolan e Emily.
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Nolan: “Trust me”.
Emily: “I do, with my life”.

Penso che in questo breve ma significativo dialogo tra i due, sia racchiuda tutta la purezza e la genuinità del loro rapporto.
Quando si sono conosciuti Emily, che all’epoca era ancora Amanda, era una ragazzina ferita e arrabbiata, che usava l’attacco come unica forma di difesa. Quando si sono rincontrati, Nolan era soltanto una delle tante pedine del suo piano, ma niente di più. Piano piano, con il tempo, si è trasformato prima in un indispensabile aiuto, poi in un amico imprescindibile.
Il loro rapporto è quello che ha avuto l’evoluzione più bella e significativa e hanno appassionato così tanto da portarci ad aspettare con ansia le scene che condividono.
Le uniche parti reali del matrimonio, quelle che arrivano a smuovere le giuste corde, sono quelle che condividono loro due.

 

- The Wedding.

Daniel, I’ve looked forward to this day since I was a little girl.
Thank you for letting me into your life, into your family.
Through you, I’ve become the woman that I always wanted to be, the woman that I needed to be.
From the moment I met you, I knew that this moment was in our destiny.
We share a bond that is unbreakable.
Until death parts us.

Mai ci furono parole più cariche di doppi sensi quanto queste. Nelle promesse matrimoniali di Emily viene compreso il reale stato d’animo della ragazza nei confronti dell’intera famiglia Greyson. Tutto l’odio che cova, tutta la sua determinazione, tutti i sacrifici che è stata costretta a compiere, vengono camuffati in parole d’amore in quelle che in realtà sono le sue promesse di vendetta.
Ma come noi ben sappiamo, non è il matrimonio il reale fulcro di questa puntata, quanto ciò che viene dopo.
A questo proposito, vorrei ricordare una nota legge, che la nostra Emily non ha minimamente preso in considerazione. “Se ci sono due o più modi di fare una cosa, e uno di questi modi può condurre a una catastrofe, allora qualcuno la farà in quel modo.
E direi che in questo caso, calza a pennello.
Le cose, per la nostra Emily, iniziano ad andare male sin da subito, da quando Lydia raggiunge Victoria nella sua cabina. In questo modo, non solo le fornisce il perfetto alibi, ma le consegna quelle che lei chiama prove schiaccianti per smascherare Emily. Ora, sinceramente, non so bene con quale presupposto una foto possa smascherare un piano elaborato in anni e anni, ma a quanto pare è sufficiente per confermare ogni dubbio che Victoria covava.
E qui finalmente arriva il tanto desiderato confronto tra le due. Entrambe che giocano a carte quasi scoperte, in un botta e risposta degno delle migliori litigate tra Sandra e Raimondo Victoria e Conrad.
Finalmente, la fatidica domanda ha una risposta: chi ha sparato ad Emily?


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Diciamocelo, tra i quattro nomi forniti, gli unici possibili erano quelli Daniel e Charlotte e infatti è proprio lo sposo che, dopo aver origliato la conversazione delle due donne ed aver quindi appreso che Emily non è realmente incinta, preme il grilletto.
STATE TUTTI CALMI.
Daniel era seriamente ubriaco e questo può aver incentivato quella sua reazione, che comunque rimane eccessiva. Emily non ha confessato i reali motivi che l’hanno portata a sposare Daniel, non ha confessato di essere in realtà la figlia di David Clarke e che quello era solo il capitolo finale della sua vendetta. Eppure lui ha premuto il grilletto ugualmente. Se dovessero ricevere una pallottola sullo stomaco tutte le donne che hanno finto una gravidanza… uhhhh! Ci ritroveremmo in quattro gatti!
Prima dello sparo Aiden stordisce Victoria, ma di questo Daniel sembra non accorgersi.
Emily, quindi, cade in mare e si disperde su di esso, lasciando come unico reperto il vestito, che naviga sino alla riva dove viene raccolto da Aiden e Jack, in evidente stato di allerta.

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Quindi, in conclusione, cosa ne penso di questo episodio? Degli aspetti mi sono molto piaciuti, altri, invece, mi hanno lasciato estremamente perplessa.
Mi aspettavo che la conclusione della vendetta di Emily fosse più incentrata sul ripulire il nome del padre, fosse una cosa più pubblica e plateale. Del resto, stiamo parlando della stessa persona che ha dato fuoco alla casa di Mason Treadwell solo per bruciare la copia unica e originale del suo libro.
Per chiunque di voi voglia vedere anche il PROMO, mi riservo qualche riga per commentare anche quello; chiunque, invece, non voglia spoilerarsi niente, può saltare questa parte e andare direttamente sotto il video.
Chiaramente i colpi di pistola non segnano la fine di Emily, ma è evidente che le causano un’amnesia. Sarà lei, quindi, a non ricordare più niente, né chi è, né che cosa ha fatto fino in quel momento. In che cosa trasformerà questo la nostra Emily? E soprattutto, non è una piega un po’ troppo da soap opera argentina, quella dell’amnesia?
Ai posteri l’ardua sentenza.

 

Vi ricordo che l’appuntamento con Revenge non è a marzo, bensì a gennaio, il 5 gennaio, con Homecoming. Auguro a tutti quanti di passare un Natale felice, sereno e ricco di dolci e regali.
Ci vediamo l’anno prossimo e mi raccomando, ricordatevi di passare da - Revenge Italia, la migliore pagina sul telefilm in circolazione!

Jeda

About Jeda

Nata e cresciuta in mezzo al verde e alla campagna nel lontano 1990, Jeda sviluppa sin da piccola l’innata capacità di stare ore ed ore seduta di fronte un qualsiasi schermo a guardare serie tv. È una dote che le tornò utilissima con l’avvento dello streaming, riuscendo a vedere telefilm senza stancarsi mai, ignorando completamente lo studio. Madre di un bellissimo bambino, nella sua vita si districa tra pannolini sporchi, esami all'università e puntate da scaricare. Il suo cuore appartiene a Game of Thrones e alla famiglia Stark (fatta eccezione per Jon Snow, che ritiene un morto di sonno).