Scandal – Recensione 3×01 – It’s Handled
Prima di tutto vorrei complimentarmi con Mrs Shonda Rihmes che nonostante abbia confezionato una season prèmière di Grey’s Anatomy abbastanza sottotono è riuscita invece a infilare un colpo di scena dietro l’altro per Scandal.
Sono stati 42 minuti pieni e breathtaking dai quali stento ancora adesso a riprendermi.
Dando per scontato che siate riusciti di nuovo a serrare le mascelle dopo il cliffhanger con cui era terminata la stagione precedente: “DAD?” (seriously WTF?) qui siamo subito rilanciati nel pieno dell’azione, di corsa, anche noi sulla limousine nera che sta portando Liv verso un futuro da desaparecida. Essendo stata indicata come la fortunata Mistress di Mr President, suo padre la vuole assolutamente fuori dai radar, pronta a ricominciare da zero, ovunque, forse anche nelle alte sfere politiche europee, ma mai più a Washington. E il caro Rowan Pope, attore spettacolare, lasciatemelo dire, avrebbe anche convinto la sua pargoletta se una telefonata di Cyrus non le avesse ricordato che tutto si può aggiustare e che c’è bisogno di lei, davvero.
La puntata prosegue veloce e così tutti i suoi personaggi si impegnano a fare di più, a correre di più, pur di mettere una pezza ad una situazione che potrebbe diventare insostenibile e senza via di uscita. Al limite di sé, Olivia, decide di usare un codice, uno di quelli super segreti, per radunare il magnifico trio e trovare una soluzione onorevole sia per la first lady che per lei, la simpatica whore (come Mellie ci tiene a chiamarla).
Ed è nel bunker, nel confronto Grant- Mellie- Olivia che secondo me si riassume la perfezione di uno show che riesce a calibrare sentimenti, sentimentalismo, intrighi e astuzia politica al millimetro.
La questione a cui devono far fronte è ovviamente molto critica perché è tale da far sì che ognuno debba cedere-concedere qualcosa all’altro comunque non riuscendo ad uscirne indenne. Per quanto Fitz sia un personaggio controverso, a tratti crudele, io non riesco a vederlo come un viscido, almeno non nei confronti di Olivia, la sua soluzione infatti sarebbe quella di portare tutto allo scoperto, di usare la verità, quale sconosciuta, di mostrare la loro relazione come un cedimento di un uomo potente ma innamorato; è Mellie che ovviamente non acconsentirà ad uscire allo scoperto con una storia che adombri così tanto il suo ruolo di “fidanzatina d’america” (nonostante sia stata lei in primis a sollevare il polverone con le accuse di tradimento, nella scorsa stagione, ai danni di Fitz). La soluzione che alla fine verrà accettata da tutte le parti, con enormi rinunce da parte di Olivia, se vogliamo essere sinceri, è quella di raccontare una relazione irrilevante, una tresca da due botte e via nei momenti in cui l’ego presidenziale aveva subito dei grossi colpi sia in positivo che in negativo (quindi dopo l’elezione e dopo la sparatoria), una affaire quindi di valore nullo che non aveva niente a che fare con i veri sentimenti, tossici ma anche fortissimi, di Liv e Fitz.
Sarebbe stata un’ottima conclusione che di certo non avrebbe minato le fondamenta della Casa Bianca se Mellie, alla fine, non si fosse resa conto che il tutto era stato ben orchestrato e manipolato da Fitz, fin dall’inizio, solo per “liberare” Olivia dalla morsa della segretezza e quindi anche di Mellie, unica a conoscerne la vera identità di mistress, interessata a rovinarne la reputazione.
Sorvolando sugli ulteriori sviluppi della spinosa questione e della futura Guerra Mondiale in casa Signore e Signora Presidente, Scandal riesce sempre ad essere, a mio parere, uno show al cardiopalma. La riuscita ottima è dovuta, oltre che alla magistrale interpretazione dei suoi protagonisti, anche ad una sceneggiatura senza sbavature che inserisce tasselli, uno dietro l’altro, che si incastrano alla perfezione, portando sempre lo spettatore a chiedersi che cosa succederà dopo, quanto a fondo si farà trascinare Olivia per amore di Fitz? E soprattutto perché accetta a capo chinato e non decide di fare il meglio per sé? Nonostante infatti i suoi gladiators in suits, con l’aiuto mefistofelico di Mellie, nelle retrovie, e di Cyrus come tramite, siano riusciti completamente a ripulire la sua immagine sviando l’attenzione su un’altra ragazza delle casa bianca, Olivia non è sollevata né riconoscente, anzi non vede l’ora di ributtarcisi a capofitto facendo da legale alla suddetta ragazza incriminata. Forse ruota tutto intorno al voler andare fin in fondo, a distruggere completamente se stessa e tutto quello che ha creato per amore di un uomo, forse miticamente idealizzato o forse ci sono altre ragioni a noi ancora sconosciute per cui Olivia Pope a questo punto non vuole più essere aggiustata e reinserita pacificamente nell’ingranaggio mortale di Washington D.C.
In ogni caso la speranza, dopo una premiere con il botto, è che in questa stagione, dopo aver conosciuto a fondo tutti i gladiators, Huck e Quinn soprattutto, si riesca a conoscere davvero Olivia Pope, oltre ai suoi cappotti e abiti immacolati, oltre il suo “I’m fine” di convenienza, oltre la sua incrollabile abilità politica e di fixer. Certo è che con anche suo padre come giocatore le cose si faranno sempre più interessanti.
Alla prossima settimana,
Paperajack
About Paperajack
classe 1992 letterata (che poi, che vuor dì ?) aspirante scrittrice/sceneggiatrice e nei sogni più sfrenati addirittura attrice. Negli ultimi anni le serie tv sono diventate la sua nuova droga (dopo libri e cinema) e appena puó ne parla, ne legge e ne scrive. Galeotto fu The O.C. ma ora non c'è limite a ció che guarda (sempre con un occhio di riguardo per quello che arriva dalla buona e vecchia Inghilterra)
aahahahaha davvero?? io l’addoro e fitz l’ho abbastanza odiato in alcuni momenti in realtà anch’io l’ho recuperato quest’estate perchè avevo sentito che era una bellezza come grey’s anatomy ai tempi !
il mio rapporto con Scandal (che ho recuperato quest’estate) è di odio/amore: Olivia non s’affronta secondo me (mi è antipatica), ma amo Fitz! e sono d’accordo sul fatto che questa è la migliore serie targata Shonda.
sono curiosa di sapere qual è il mistero legato a Fitz e Jake (si chiamava così l’agente?)