Si ritorna “on the road” con questa puntata di The Walking Dead, dove viene tralasciata la prigione che è diventata un lazzaretto e ci si concentra sui due gruppi partiti per procurare cibo e medicinali per provare a curare i malati. E quello formato dalla semplice coppia Rick/Carol è quello più carico di significati.
Buona parte dell’episodio poggia sulle conseguenze e sui motivi della scioccante azione di Carol nei confronti di Karen e David. Fin dall’inizio, con quel discorso dove viene coinvolta Lizzie, ci viene fatto notare quanto sia cambiata Carol nel corso dello show, da vittima pre apocalisse a persona forte che riesce a trovare il coraggio di compiere scelte decise ma rischiose. Cambiamento avvenuto durante la terza stagione che ha trasformato il personaggio di Carol Peletier da vittima passiva del fato a personaggio attivo e superiore, che spicca in mezzo al gruppo.
Durante l’esplorazione in una zona disabitata non molto lontana dalla prigione, Rick e Carol entrano in una casa apparentemente disabitata alla ricerca di medicine e cibo. Trovano due superstiti, un uomo e una donna; il primo ha una spalla lussata che viene aggiustata da Carol (cosa che stupisce Rick), l’altra, per via di una precedente frattura alla gamba, è leggermente zoppa. I due vogliono unirsi al gruppo della prigione e dopo varie titubanze Rick e Carol accettano la proposta e mandano i due in giro per il quartiere per recuperare altra roba, dandogli due pistole per difesa personale e l’orologio di Rick per regolarsi con il tempo. Purtroppo la donna diventerà il pasto di un paio di walkers mentre il ragazzo sparisce completamente (forse è morto, forse è sopravvissuto solo il tempo potrà darci una risposta). Nel frattempo continua il dibattito concitato fra i due protagonisti sulla questione dell’uccisione di Karen e David. Ed è questa la parte più bella della puntata perché mette in evidenza un dato di fatto importantissimo: Rick critica l’azione di Carol non solo per le conseguenze all’interno della prigione, ma anche nel suo futuro. Il nostro sceriffo non è cambiato di una virgola, non è come Carol che ora vede solo bianco e nero, lui vuole vedere pure il grigio e lo si nota dalla sua insistenza sul fatto che la situazione poteva essere risolta diversamente. Karen e David potevano guarire perché erano ancora vivi e pur se Carol li ha uccisi a sangue freddo per una buona causa (impedire l’espandersi della epidemia), non si è risolto niente. Per questo ha paura di cosa lei potrebbe fare in futuro e non vuole che torni alla prigione cacciandola in malo modo. Questa decisione, se da un lato può essere dettata dal voler proteggere Carol dall’ira di Tyreese, se mai scoprirà la verità, dall’altro è un chiaro segno delle debolezze di Rick. E la scena dell’orologio è una metafora perfetta. Carol, prima di andarsene per la sua strada, regala a Rick l’orologio del defunto marito, dicendo che a lei non serve più e che se ne doveva disfare già da tempo. Perché non ha più paura di come è cambiata, lasciandosi alle spalle il passato che invece continua a perseguitare Rick. Indubbiamente lui è quello che ha dovuto prendere le decisioni più atroci durante tutto lo show, ma non riesce a sopportarne il peso e questo influisce sul suo essere, logorandolo. Il fatto di volere essere un semplice “contadino”, senza combattere, senza volere cambiare, come invece han fatto gli altri per tenere testa alla situazione attuale. E nelle scene finali quel silenzio parla chiaro. Carol se ne va a testa alta, con 4 pesche in tasca ma con la consapevolezza di essere una persona nuova, forte che può ancora affrontare la realtà con tutte le sue forze. Rick invece guida silenzioso verso la prigione da solo, controllando sempre lo specchietto retrovisore come se sperasse di vedere Carol dietro. Rick va avanti ma continua a guardarsi indietro in preda a paure e preoccupazioni che non riesce a scrollarsi di dosso, rimuginando sulla sua decisione che probabilmente provocherà immensi guai alla prigione. Come reagiranno gli altri alla sua decisione dato che non sono stati interpellati? E soprattutto come reagirà Daryl, visto il suo stretto legame con Carol?
E a proposito di Daryl e company non ho molto da dire. Riescono nella missione recuperando i medicinali a grandi linee. Tyreese è affranto dalla situazione tanto da fregarsene in maniera quasi fastidiosa della sua vita. Bob confessa il suo passato a Daryl, parlando del suo debole per l’alcool e della sua sfiga a essere l’unico sopravvissuto dei precedenti gruppi dove si era rifugiato prima di incontrare loro. Poi commette l’enorme cavolata di ficcarsi solo una bottiglia di whisky dentro lo zaino, tralasciando le medicine. E viene malamente scoperto mentre cerca di salvare lo zaino, rischiando sia la sua vita che quella degli altri. Mossa stupidissima a mio parere, contando che 4 flaconi poteva anche ficcarseli in tasca per figura. Per finire Michonne decide anche lei di buttarsi il passato alle spalle, decidendo di non uscire più in avanscoperta alla ricerca del Governatore.
Senza infamia e senza lode questo episodio di The Walking Dead è il migliore della stagione fino ad ora. Non siamo ancora al livello della prima parte della terza stagione, non è un episodio esplorativo perfetto come lo è stato “Clear“, ma di sicuro è un buon inizio per costruire qualcosa di concreto. Da un lato mi dispiace la dipartita di Carol, sia come personaggio che come attrice. Melissa McBride è senza dubbio quella con le migliori doti recitative e la sua assenza si sentirà parecchio. Ma nello stesso tempo potrebbe portare a una svolta davvero interessante, sicuramente negativa per Rick e tutto il gruppo.
- Nessuno del gruppo di Daryl parla del messaggio radio captato mentre si dirigevano verso l’università. Ma sicuramente sarà un dettaglio che servirà in futuro.
- Michonne in questa puntata concede il sorriso più solare che abbia mai visto. Tenero ed esilarante allo stesso momento (QUI)
- Ieri sono uscite le nominations dei People Choice Awards e The Walking Dead si è beccato la bellezza di 4 nomination (Favorite Cable TV Drama, Favorite TV Anti-Hero, Favorite Sci-Fi/Fantasy TV Show, Favorite Sci-Fi/Fantasy TV Actor). Per questi premi è il popolo che decide quindi se volete votare basta andare su questo link. Avete tempo fino al 5 dicembre.
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Ma come?! No no no! Non ci siamo, Sabri!